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PARTE 4
APPENDICI
 
◗SINONIMI, CONTRARI E TAUTOLOGIE
SINONIMI
Sono detti sinonimi quei termini che hanno lo stesso significato, o quasi.
Il “quasi” è d’obbligo, perché in realtà i sinonimi, per cosí dire, perfetti
in realtà sono rari, se pure esistono. Queste parole sono invece la
prova di un linguaggio ricco, capace di esprimere le piú diverse sfumature
e di consentire non solo la trasmissione di nude informazioni ma di fare
dello scrivere un esercizio di stile e un’arte.
Ecco alcuni esempi di sinonimie e le relative differenze di significato:
●Abito può significare sia indumento sia forma mentis; veste può anche
indicare genericamente l’aspetto esteriore di qualcuno, una carica e le caratteristiche
grafiche di una pubblicazione; vestito si riferisce solo agli indumenti,
mise indica sia gli indumenti sia il modo di vestire.
●Allievo è chi riceve istruzione in una scuola o comunque da un maestro;
alunno è chi frequenta una scuola; studente è chi è iscritto a un corso
di studi; scolaro è chi frequenta le scuole primarie.
●Battimano indica il battere delle mani in segno di approvazione; applauso
indica sia il battere delle mani in segno di approvazione sia le acclamazioni
che lo accompagnano; plauso è una lode, un’approvazione
generica, non la sua manifestazione esteriore.
●Bugia indica un’affermazione coscientemente contraria alla verità; menzogna
indica la stessa cosa in modo piú enfatico, piú intenso; falsità indica
azioni, frasi non rispondenti al vero o un comportamento subdolo.
●Calzolaio è chi ripara e fabbrica scarpe su misura; ciabattino indica solo
colui che ripara calzature.
●Camera indica un locale della casa, in particolare quello in cui si dorme;
stanza può indicare ambienti con diverse funzioni.
●Cappotto è un indumento invernale sia da uomo sia da donna; pastrano
è un pesante cappotto maschile a uso militare; giubba è una giacca
sia civile sia militare, spesso lunga; giubbotto è una corta giacca di tipo
sportivo.
●Chiocciola è un mollusco provvisto di conchiglia; lumaca è un mollusco
privo di conchiglia.


●Colonna indica un elemento architettonico a sezione circolare con funzione
portante o decorativa; pilastro indica un elemento costruttivo a sezione
quadrangolare con funzione strutturale.
●Corteo, sfilata, processione e teoria indicano tutti un gruppo di persone
che procedono insieme, ma il corteo può essere funebre o avere valenza
socio-politica; la processione ha carattere religioso; la sfilata ha
connotazione sportivo-militaresca e la teoria è piú genericamente un insieme
di cose o persone che sfilano o si susseguono.
●Docente è chi insegna; insegnante chi ha i titoli per insegnare una data
materia in tutti gli ordini di istruzione; maestro è l’insegnante di scuola
primaria; professore è chi possiede i titoli per insegnare nelle scuole superiori
e nelle università; cattedratico è un professore universitario titolare
di una cattedra. Va notato che maestro deriva dal latino magis (= di
piú), quindi maestro è “chi sa di piú”, mentre professore deriva da pro +
fiteor (= parlare avanti o davanti). Dal punto di vista etimologico, quindi,
il maestro avrebbe una dignità superiore a quella del professore. Nella gerarchia
scolastica non è cosí, ma di questo significato resta traccia in altri
ambiti: in un’orchestra, ad esempio, i musicisti sono detti “professori” e
ricoprono un ruolo inferiore rispetto al maestro, che è colui che dirige; in
ambito artistico quanti raggiungono l’eccellenza sono detti “maestri”.
●Glabro indica una persona che ha pochi peli o ne è priva del tutto; imberbe
indica una persona giovane, alla quale non cresce ancora la barba;
sbarbato indica la persona che si è appena rasata (ma sbarbatello è un
termine popolare per indicare un giovane imberbe).
●Guardare significa rivolgere lo sguardo a qualcosa o qualcuno; osservare
significa guardare con attenzione qualcosa o qualcuno; vedere significa
percepire, individuare con gli occhi qualcosa o qualcuno.
●Maremoto indica un forte scuotimento del mare causato da un terremoto
sottomarino; tsunami indica le onde di un maremoto che si abbattono
sulla costa.
●Muro indica la parte esterna di un edificio; le pareti sono le divisioni
interne che separano i vari ambienti e potrebbero anche non essere in
muratura (es. pareti di cartongesso). Va notato che muro ha due plurali:
muri e mura; il secondo indica solo le strutture deputate a circondare e
difendere un abitato.
●Piazza è un elemento urbanistico delimitato, in genere, da edifici; largo
indica un tratto allargato di strada o una piazza piccola; slargo è un
ampliamento generico; piazzale è un luogo aperto non ben delimitato.


●Ponte indica un manufatto realizzato per superare un fiume o una strada;
cavalcavia indica un ponte che passa sopra una strada (sgradevolissimo
e inutile il recente cavalcaferrovia: cavalcavia conserva intatto il
suo significato anche se sovrasta una via ferrata); viadotto indica un
ponte di notevole lunghezza che supera vallate e depressioni.
●Rumore è un evento sonoro generico. In genere è disarmonico, ma può
anche essere gradevole, come il cosiddetto rumore bianco prodotto dall’acqua
che scorre; baccano si rifà alle feste orgiastiche celebrate in
onore di Bacco e indica un rumore forte e sgradevole; chiasso indica un
rumore festante (come il vociare di bambini), ma in genere molesto; fracasso
e frastuono indicano un rumore assordante.
●Tassa è una somma di denaro da versare in cambio della fruizione di un
servizio; imposta è una somma da versare in relazione al proprio reddito.
●Vacca è la femmina dei bovini; mucca è la vacca da latte.



IPERONIMI E I PONIMI

Le parole possono essere legate tra loro anche per inclusione: in questo caso
si formano coppie di iperonimi e iponimi. L’iperonimo indica una parola
di significato piú ampio e generale (es. animale, pianta), l’iponimo ha
significato piú ristretto e particolare (es. gatto, betulla). Ovviamente un
iperonimo può includere anche molti iponimi (ad esempio animale comprende
vertebrato, mammifero, carnivoro, felino, gatto, siamese).




◗ Sinonimie particolari
Contribuiscono ad arricchire ulteriormente il bagaglio di termini disponibili
per designare una cosa o una persona, o diverse sfumature ad esse inerenti,
particolari tipologie di sinonimi:
●Sinonimi perifrastici, ovvero costituiti da un “giro di parole”:
la capitale d’Italia (= Roma)
la stella piú luminosa del nostro cielo (= Sirio)
●Sinonimi regionalistici:
babbo per papà
cencio per straccio
cicca per gomma da masticare
morosa per fidanzata
Appartengono a questa categoria anche le coppie costituite da un termine
italiano e uno straniero:




weekend per fine settimana
volley per pallavolo
news per notizie
●Sinonimi appartenenti a registri diversi della lingua o a differenti momenti
storici, che confinano alcuni termini al linguaggio letterario:
paura – tema
cavallo – destriero
abitazione – magione
ragazza – donzella
●Sinonimi eufemistici, che tendono ad attenuare la crudezza di un’espressione
(vedi anche pag. 187):
passare a miglior vita per morire
La recente attenzione sociale a chi svolge attività modeste o in qualche
modo poco gradevoli, nonché a chi soffre di anomalie, patologie o menomazioni,
ha provocato un’autentica fioritura di questo genere di sinonimi,
spesso non del tutto giustificata, traboccante di operatori e litoti
(vedi pag. 187):
operatore ecologico per spazzino
operatore carcerario per secondino
non vedente per cieco
non udente per sordo
diversamente abile per indicare chi manca di una funzione o capacità
Un tipico caso di eufemismo, per cosí dire di “importazione”, è quello
di nero (o persona di colore) in luogo di negro. La valenza denigratoria
di negro era propria, in realtà, del linguaggio statunitense, in cui
nigger si riferiva agli schiavi (a differenza di black = nero). Basti pensare
che il titolo del noto giallo di Agata Christie Dieci piccoli indiani
(1939) era originariamente Ten little niggers, ma venne cambiato in Ten
little indians (o anche in And Then There Were None = E poi non ne rimase
nessuno) per non urtare la sensibilità del pubblico americano.



GLI OMONIMI


Sono parole aventi stessa forma ma significato diverso, in virtú della diversa
etimologia. La parola saggio, ad esempio, indica sia una ricerca sia
una persona sapiente: nel primo caso la parola originaria è l’inglese essay,
nel secondo il francese sage. Lira indica sia uno strumento sia la moneta
che circolava in Italia prima dell’euro: per lo strumento occorre risalire al
termine greco lyra, per la moneta al latino libram.
 


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