index_italian_m Grammatica essenziale 2011


SINTASSI DELLA FRASE COMPLESSA
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
 
◗ Condizionali e periodo ipotetico
La subordinata condizionale indica la condizione necessaria perché si avveri
quanto espresso dal verbo della principale; può essere esplicita o implicita.
●Nella forma esplicita è introdotta dalla congiunzione se con il verbo all’indicativo
o al congiuntivo, dalle congiunzioni purché, qualora, ove
e da locuzioni come nell’eventualità in cui, nel caso in cui, nell’ipotesi
che, a patto che con il verbo al congiuntivo:
se lo desideri, ti faccio compagnia
nel caso in cui tu non mi avvisassi del ritardo, io aspetterei invano
●Nella forma implicita la subordinata condizionale – che deve avere lo
stesso soggetto della principale – ha il verbo all’infinito presente con la
preposizione a, al gerundio presente senza preposizione, al participio
passato con o senza la congiunzione se:
a dire la verità non mi sono mai fidata molto di lui
tormentandoti cosí non fai che peggiorare la situazione
ammonito nel modo giusto un ragazzino può capire molte cose
Il periodo ipotetico è il costrutto formato da proposizione condizionale
(che assume il nome di protasi) e proposizione principale (che indica la
conseguenza dell’ipotesi contenuta nella condizionale e assume il nome
di apodosi):
se tu volessi (= protasi) potresti fare molte cose (= apodosi)
✎Nota etimologica: “protasi” deriva dal greco protéinein (“tendere avanti”)
e significa “proposta”, “premessa”; il termine “apodosi” deriva dal greco
apodidónai (“rendere”) e significa “restituzione”.
Esistono tre tipi di periodo ipotetico: della realtà, della possibilità e dell’irrealtà.
●Il periodo ipotetico della realtà è caratterizzato da protasi con ipotesi
presentata come fatto sicuro; ha il verbo all’indicativo nella protasi
(quando non implicita) e all’indicativo o all’imperativo nell’apodosi:
se vi fa piacere vi presento una mia cara amica
se te lo confessano, non adirarti
●Il periodo ipotetico della possibilità è caratterizzato da protasi con ipotesi
presentata come fatto possibile, che non è accaduto ma potrebbe accadere;
ha il verbo al congiuntivo imperfetto nella protasi (quando non
implicita) e al condizionale presente o all’imperativo nell’apodosi:
se tu fossi al mare, ci incontreremmo
se domani dovesse nevicare, armati di pazienza

• Se i fatti presentati come possibili sono due o piú, si parla di condizionali
disgiuntive, introdotte dalle congiunzioni correlative sia che...
sia che, che... o:
che tu l’ammetta o no, tutti sanno che sei un opportunista
●Il periodo ipotetico dell’irrealtà (o impossibilità) è caratterizzato da
protasi con ipotesi presentata come fatto non vero o impossibile. Ha il
verbo al congiuntivo imperfetto nella protasi (quando non implicita) e
al condizionale presente nell’apodosi se il fatto irrealizzabile si riferisce
al presente, al congiuntivo trapassato nella protasi (quando non implicita)
e al condizionale passato nell’apodosi se il fatto irrealizzabile si riferisce
al passato:
se tu e Susanna foste meno permalosi, vivreste piú serenamente
se non fossi partita cosí presto, avrei fatto in tempo a salutarti
• è frequente, soprattutto in frasi interrogative ed esclamative, l’uso di
protasi al congiuntivo imperfetto o trapassato – con o senza se – la cui
apodosi sia sottintesa:
ah, se ti avessi dato retta!
fosse vero!
Possibile o irreale? Sia il periodo ipotetico della possibilità sia quello
dell’irrealtà con ipotesi irrealizzabile nel presente usano il congiuntivo
imperfetto nella protasi e il condizionale presente nell’apodosi, per cui il
contesto è l’unico elemento che può consentire di distinguerli.

GUAI A CHI TOCCA I L CONGIUNTIVO!
Per ragioni di semplificazione (e talora, purtroppo, di ignoranza!) nel linguaggio parlato
spesso l’indicativo soppianta indebitamente il congiuntivo. Ad esempio, è errata la
frase se arrivavi in tempo, vedevi un bel film: si dovrà dire correttamente se fossi arrivato
in tempo, avresti visto un bel film. Anche il condizionale entra spesso nelle
sgrammaticature del periodo ipotetico: non si dice se dormirei di piú studierei piú facilmente,
ma se dormissi di piú studierei piú facilmente. Come se non bastasse, usare
l’indicativo al posto del congiuntivo (nei casi leciti, s’intende) cambia la natura del periodo
ipotetico, spostandolo dalla possibilità alla realtà (dire se posso, domani vengo
da te è diverso da se potessi, domani verrei da te).
 


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