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VERBO
◗ I verbi irregolari
Sono detti irregolari i verbi la cui flessione presenta differenze o anomalie
rispetto alla coniugazione di appartenenza. Questi verbi si discostano
dal modello per il mutamento di radice (andare p vado), per il mutamento
di desinenza (caddi al posto di cadei/cadetti) o per entrambe le cose
(vivere p vissi).
✎Nota etimologica: il verbo andare presenta il fenomeno detto suppletivismo,
ovvero la presenza di due radici etimologiche (and- e vad-).
●I verbi irregolari della prima coniugazione sono quattro:
andare, dare, fare, stare
Le tabelle che seguono non riportano le forme composte né quelle passive,
in quanto facilmente ricavabili.
 
ANDARE

DARE

FARE

STARE

●Per la prima persona dell’indicativo presente di andare e fare esistono anche
le forme vo e fo, oggi per lo piú confinate all’uso poetico.
●I composti di fare come rifare, assuefare, contraffare, sopraffare, stupefare
e tumefare si coniugano come fare. Altri presentano anche forme diverse:
è il caso di disfare (disfo o disfaccio, disfa) e soddisfare (soddisfo,
soddisferò, soddisfino).
●Sottostare si coniuga come stare; altri composti (come prestare, costare,
sostare, sovrastare e restare) seguono la prima coniugazione regolare (es.
prestammo non prestemmo; sosteremo non sostaremo).


ERROR I COMUNI
Nel linguaggio popolare non sono sconosciuti errori come stassi al posto di stessi e
dassi al posto di dessi. In effetti, ci si aspetterebbe da verbi della prima coniugazione
che conservassero la vocale tematica -a- e si comportassero come lodo (lodi, lodassi
). In realtà queste forme derivano dal perfetto latino (dedi, steti ), da cui prendono
la vocale tematica -e-. Altri errori grossolani sono vadi al posto di vada, dichi al posto
di dica e venghi al posto di venga (gli ultimi due irregolari della terza coniugazione).
Ai tempi di Dante queste forme, peraltro, erano in uso:
...vadi a mia bella figlia genitrice
dell’onor di Cicilia e d’Aragona
e dichi ’l vero a lei, s’altro si dice.
Dante, Purgatorio (III, 115-117)


●I verbi irregolari della seconda coniugazione sono numerosissimi e divisi
in due gruppi:
• verbi in -ére (come sapere, cadere, tenere, vedere, valere):

SAPERE

• verbi con desinenza dell’infinito atona (che risultano anomali esclusivamente
al passato remoto e al participio passato). Tra i piú comuni,
nuocere, chiedere, correre, espellere, giungere, porgere.


ESPELLERE


Non tutti i mali vengono per... nuocere! Tra i verbi irregolari della seconda
coniugazione, uno dei piú ostici è senza dubbio nuocere. Innanzitutto
la prima e terza persona singolari e la terza plurale del passato remoto
fanno nocqui, nocque, nocquero. Per quanto riguarda la coniugazione,
le difficoltà riguardano la presenza del gruppo uo. La maggior parte
dei grammatici opta per l’applicazione, piú o meno rigorosa, delle norme
del dittongo mobile (vedi pag. 11). Tuttavia le forme nuoccio, nocevo,
nuocerò ecc. sono considerate corrette.
●I verbi irregolari della terza coniugazione mostrano anomalie – per lo
piú riguardanti la radice – in alcune forme del presente indicativo e congiuntivo.
Tra i piú comuni, dire, morire, uscire, venire.


DIRE

●Per quanto riguarda l’indicativo presente del verbo dire, va notato che
la seconda persona plurale dite ha soppiantato la forma antiquata dicete,
oggi errata. Sempre in merito a dire va notato che il participio presente
(dicente) è poco usato, ma compare in aggettivi come sedicente.


●I composti di dire (benedire, maledire, contraddire, predire, disdire,
ridire) seguono la coniugazione di dire, ma non usano la forma tronca
nella seconda persona dell’imperativo presente (benedici, maledici, contraddici,
predici, disdici). Fa eccezione ridire, il cui imperativo è ridi’.


SI DICE, NON SI DICE
Sono tutt’altro che insolite le forme errate dei composti di dire: non sarà inutile sottolineare
che forme come benediva, malediva, disdiva non vanno usate, benché talora
attestate in letteratura. Bisognerà quindi dire (e scrivere) benediceva, malediceva, disdiceva,
oltre che benedicevamo, maledicevamo, disdicevamo, benedicemmo, maledicemmo,
disdicemmo (non benedimmo ecc.) e cosí via.
 
MORIRE

●Nel futuro e nel condizionale il verbo morire presenta anche forme sincopate,
cioè con perdita di una vocale (morrò, morrai; morrei, morresti
ecc.), oggi non molto usate. Forme come moio (= muoio), mora
(= muoia) e simili sono esclusive dell’uso poetico.



ALTRI VERBI IRREGOLARI

Ecco alcuni dei principali verbi irregolari. Di ognuno sono riportati le
prime persone singolari dell’indicativo presente, imperfetto, passato
remoto e futuro semplice, del condizionale presente, il participio presente
e passato e il gerundio presente.
●bere: bevo, bevevo, bevvi, berrò, berrei, bevente, bevuto, bevendo;
●cadere: cado, cadevo, caddi, cadrò, cadrei, cadente, caduto, cadendo;
●condurre: c onduco, conducevo, condussi, condurrò, condurrei, conducente,
condotto, conducendo;
●cuocere: cuocio, cuocevo, cossi, cuocerò, cuocerei, cocente, cuociuto,
cotto, cuocendo;
●giacere: giaccio, giacevo, giacqui, giacerò, giacerei, giacente, giaciuto,
giacendo;
●offrire: offro, offrivo, offrii o offersi, offrirò, offrirei, offerente, offerto,
offrendo;
●parere: paio, parevo, parvi, parrò, parrei, parvente, parso, parendo;
●salire: salgo, salivo, salii, salirò, salirei, salente o saliente, salito,
salendo;
●scegliere: scelgo, sceglievo, scelsi, sceglierò, (scegliente), scelto,
scegliendo;
●scuotere: scuoto, scuotevo, scossi, scuoterò, (scuotente), scosso,
scuotendo;
●tacere: taccio, tacevo, tacqui, tacerò, tacerei, tacente, taciuto, tacendo;
●tenere: tengo, tenevo, tenni, terrò, terrei, tenente, tenuto, tenendo;
●togliere: tolgo, toglievo, tolsi, toglierò, toglierei, togliente, tolto, togliendo;
●udire: odo, udivo, udii, udrò o udirò, udirei o udrei, udente, udii,
udiente, udito, udendo;
●uscire: esco, uscivo, uscii, uscirò, uscirei, uscente, uscito, uscendo;
●valere: valgo, valevo, valsi, varrò, varrei, valente, valso, valendo;
●vedere: vedo, vedevo, vidi, vedrò, vedrei, vedente, veduto, vedendo;
●venire: vengo, venivo, venni, verrò, verrei, veniente, venuto, venendo;
●vivere: vivo, vivevo, vissi, vivrò, vivrei, vivente, vissuto, vivendo.



◗ I verbi difettivi
Sono detti difettivi i verbi che mancano di alcune forme (cadute in disuso
o mai esistite).
✎Nota etimologica: il termine “difettivo” deriva dal verbo latino deficere,
che significa “mancare”.




LE FORME VERBALI DI ALCUNI DIFETTIVI


●solere INDICATIVO PRESENTE: soglio, suoli, suole, sogliamo, solete, sogliono;
INDICATIVO IMPERFETTO: solevo, solevi, soleva, solevamo, solevate,
solevano; PASSATO REMOTO: solei, solesti; CONGIUNTIVO PRESENTE:
soglia, soglia, soglia, sogliamo, sogliate, sogliano; CONGIUNTIVO
IMPERFETTO: solessi, solessi, solesse, solessimo, soleste, solessero;
PARTICIPIO PASSATO: solito; GERUNDIO PRESENTE: solendo;
●tangere INDICATIVO PRESENTE: tange, tangono; PARTICIPIO PRESENTE:
tangente;
●prudere INDICATIVO PRESENTE: prude, prudono; INDICATIVO IMPERFETTO:
prudeva, prudevano; FUTURO: pruderà, pruderanno; CONGIUNTIVO
PRESENTE: pruda, prudano; IMPERFETTO: prudesse, prudessero; CONDIZIONALE
PRESENTE: pruderebbe, pruderebbero; GERUNDIO PRESENTE:
prudendo;
●vigere INDICATIVO PRESENTE: vige, vigono; INDICATIVO IMPERFETTO: vigeva,
vigevano; FUTURO: vigerà, vigeranno; CONGIUNTIVO PRESENTE:
viga, vigano; CONDIZIONALE PRESENTE: vigerebbe, vigerebbero; PARTICIPIO
PRESENTE: vigente; GERUNDIO PRESENTE: vigendo;
●vertere INDICATIVO PRESENTE: verte, vertono; INDICATIVO IMPERFETTO:
verteva, vertevano; FUTURO: verterà, verteranno; CONGIUNTIVO PRESENTE:
verta, vertano; CONDIZIONALE PRESENTE: verterebbe, verterebbero;
PARTICIPIO PRESENTE: vertente; GERUNDIO PRESENTE: vertendo.



●Un gruppo particolare di verbi difettivi
è quello composto da concernere,
convergere, dirimere, discernere,
esimere, stridere, che sono privi
del participio passato, e per questo
motivo non possono formare i tempi
composti, per i quali bisogna ricorrere
ad altri verbi di significato
analogo.



SUPERDI F ET TIVI
Alcune forme verbali sono talmente
difettive che è scomparso
dall’uso comune perfino l’infinito
del verbo di provenienza. Tra
queste consunto/consunse (da
consumere) e mi (ti, ci, vi ) aggrada,
da aggradare.


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