index_italian_m Grammatica essenziale 2011
| VERBO |
| PERSONA E NUMERO La persona indica se il soggetto è chi parla, chi ascolta o qualcun altro; esistono tre persone. Il numero indica se il soggetto è singolare o plurale. Nei modi finiti del verbo la persona e il numero del soggetto di una frase sono facilmente individuabili osservando la desinenza. Ad esempio, nella frase amavano lo sport, la desinenza del verbo (-avano) è sufficiente a far capire che il soggetto (non espresso) è alla terza persona plurale. L’infinito e il gerundio non presentano variazioni di persona o di numero (es. cantare, cantando), e quindi si concordano con ogni persona e numero. Il participio presente varia solo di numero (cantante, cantanti); il participio passato varia di persona e di numero (cantato, cantata, cantati, cantate). LA FORMA DEL VERBO Il verbo può avere quattro forme: attiva, passiva, riflessiva e pronominale. La forma attiva indica che il soggetto compie l’azione, la forma passiva che il soggetto la subisce. Tutti i verbi, sia transitivi sia intransitivi, hanno la forma attiva. La forma passiva esiste soltanto per i verbi transitivi e si ottiene con l’ausiliare essere coniugato nel tempo del corrispondente verbo attivo seguito dal participio passato dello stesso verbo. Trasformando una frase attiva nella corrispondente passiva, il soggetto della frase attiva diventa complemento d’agente o di causa efficiente: l’architetto Mario Rossi ha progettato l’ospedale psichiatrico s l’ospedale psichiatrico è stato progettato dall’architetto Mario Rossi La forma passiva si può ottenere anche: ●con l’ausiliare andare nel significato di “è necessario”: questo problema va affrontato ●con gli ausiliari andare, finire, restare, rimanere, stare accompagnati al participio passato di verbi come sprecare, distruggere, perdere, chiudere: la scuola è rimasta chiusa tutto il giorno ●con l’ausiliare venire al posto di essere, purché il verbo sia in un tempo semplice: ogni mese mia nonna viene sottoposta a un accurato check up ●con la particella pronominale si (si passivante) premessa alla terza persona singolare o plurale della forma attiva di un verbo di tempo semplice in assenza di complemento d’agente: improvvisamente si sentí un grido straziante ➤Attenzione: in presenza del si passivante enclitico, molto usato nelle inserzioni commerciali per la sua valenza impersonale, il verbo va sempre concordato con il soggetto: affittasi (= si affitta) appartamento affittansi (= si affittano) palazzine vendonsi (= si vendono) appartamenti Le forme non concordate, sebbene assai diffuse (es. affittasi appartamenti), sono errate. ◗ Forma riflessiva e forma pronominale La forma riflessiva riguarda solo alcuni verbi transitivi e si ha quando soggetto e oggetto – sempre costituito dalle particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi – coincidono: la piccola Luisa si pettina (= pettina se stessa) sempre da sola ●Quando la forma riflessiva esprime reciprocità d’azione è detta reciproca: Giuliano e Marcello si salutano (= Giuliano saluta Marcello e Marcello saluta Giuliano) ●Quando le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi vengono usate come complemento di termine la forma riflessiva è detta apparente o transitiva pronominale; ovviamente in questo caso non c’è concidenza di soggetto e oggetto: la nonna si (= a sé) prepara la cena ●Se le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi fanno parte del verbo si parla di forma intransitiva pronominale, tipica dei verbi intransitivi pronominali, che si coniugano come i verbi riflessivi ma hanno caratteristiche proprie dei verbi intransitivi. A questo gruppo appartengono: • verbi aventi solo la forma pronominale: pentirsi, accorgersi, ribellarsi, vergognarsi, avvalersi, impadronirsi • verbi intransitivi che si usano anche con la particella pronominale: ammuffire/ammuffirsi, sedere/sedersi, approfittare/approfittarsi • verbi transitivi indicanti eventi, stati d’animo o azioni che con le particelle pronominali assumono valore intransitivo (in realtà si tratta di verbi intransitivi pronominali la cui forma transitiva corrispondente ha un significato diverso e non può essere trasformata in riflessiva): addormentarsi, fermarsi, rattristarsi, muoversi ◗ Verbi impersonali Sono detti impersonali i verbi che, non avendo un soggetto determinato, si usano esclusivamente alla terza persona singolare dei modi finiti e nei modi indefiniti. A questo gruppo appartengono: ●Verbi indicanti fenomeni atmosferici (che sono propriamente impersonali): piovere, tuonare, albeggiare, lampeggiare, nevicare ➤Attenzione: quando usati in senso figurato questi verbi ammettono il soggetto: lo tempestarono di insulti; piovvero critiche a raffica. ●Verbi e locuzioni usati normalmente in forma personale che talvolta vengono però usati in forma impersonale, tra cui: • locuzioni formate dai verbi essere, stare, andare seguiti da complemento oggetto o verbo o da una proposizione soggettiva (che funge da soggetto) come è chiaro, non sta bene, va bene: va bene essere coerenti (in questo caso essere coerenti funge da soggetto) • verbi indicanti accadimento come capitare e avvenire: capita che non ci si senta compresi • verbi indicanti necessità e convenienza come necessitare, occorrere: è necessario andare via • verbi indicanti apparenza come sembrare e apparire: pare che sia giunto il momento di andare • verbi come dire, credere, mormorare: si vocifera che stiamo per lasciarci Va detto che qualsiasi verbo può essere usato impersonalmente se si premette la particella pronominale si alla terza persona singolare: si dorme al fresco; si parte alle dieci; si mangia a tutte le ore Nel caso dei verbi riflessivi e pronominali la costruzione impersonale si ottiene premettendo la particella ci alla particella si: ci si diverte tutti insieme VERBI TRANSITIVI E VERBI INTRANSITIVI I verbi che possono reggere il complemento oggetto sono detti transitivi (es. Davide mangia un panino). Quando il complemento oggetto non è espresso si dice che sono usati in senso assoluto (es. Walter mangia). I verbi che non possono reggere il complemento oggetto sono detti intransitivi, e comprendono, tra gli altri, i verbi di movimento (es. Davide è partito per le vacanze). Costituiscono una sorta di eccezione i casi in cui è presente il cosiddetto complemento oggetto interno: viveva una vita di stenti piansero tutte le lacrime che avevano ho dormito sonni tranquilli ✎Nota etimologica: “transitivo” deriva dal latino transitivus, che a sua volta proviene da transire, “passare al di là”, come l’azione del verbo transitivo passa dal soggetto all’oggetto. “Intransitivo” si riferisce quindi a un verbo che non fa passare l’azione (il prefisso -in indica negazione). ●Molti verbi mutano di significato a seconda che vengano usati come transitivi con complemento oggetto espresso o intransitivi con complemento indiretto: Antonio attende un amico/Maria attende alle faccende domestiche cercate di non aspirare il fumo/aspiro a un lavoro gratificante Susanna finí il lavoro rapidamente/il percorso finisce là ●Un altro caso è quello di verbi che sono transitivi quando costruiti con complemento oggetto, e intransitivi quando usati senza alcun complemento indiretto: la veglia aumentava il sonno/il suo odio aumenta ogni giorno il fuoco bruciava il palazzo/il palazzo bruciava un genitore cresce i figli con amore/i timori crescono l’ho aperto girando la manovella/il nonno girava annoiato per casa ho incominciato il libro/l’estate incominciò in sordina il giocatore passa la mano/il tempo passa la polizia riuscí presto a soffocare la rivolta/soffocavo dal caldo Piero fischiava un motivetto/il merlo fischiava i monelli avevano saltato il muro di cinta/Antonio salta come un grillo Svariati verbi ammettono piú costrutti, che in alcuni casi si possono considerare “intercambiabili”, in altri mutano a seconda del contesto. Ecco alcuni dei piú comuni: • aspetto di essere arrivato; aspetta a dire qualcosa • bada che il bambino sia coperto; bado sempre di non perdere i soldi; badiamo a ciò che facciamo • non vogliamo derogare ai nostri valori; derogare dai provvedimenti presi • doveva finire di mangiare; finimmo con l’ammettere tutto; finí per piovere • insisteva nelle sue rimostranze; insisto nel/a voler dire la mia • interessarsi di/allo sport • persistevo nel/a prenderlo in giro VERBI PREDICATIVI E VERBI COPULATIVI A seconda del significato e della funzione i verbi possono essere predicativi o copulativi. ●I predicativi hanno significato compiuto e possono essere usati da soli: Giovanni è partito ieri ●I copulativi collegano il soggetto a un nome o a un aggettivo e svolgono la stessa funzione del verbo essere (detto “copula” ); tra i principali, sembrare, diventare, divenire, riuscire, crescere, apparire, vivere, morire: Anna cresce forte e sana ➤Attenzione: se non accompagnati da un sostantivo/aggettivo i verbi copulativi assumono la valenza di predicativi: è cresciuto dall’oggi al domani. |