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VERBO
Il verbo è la parte variabile del discorso che fornisce informazioni sul soggetto
e determina la struttura della frase. Le coniugazioni sono tre e comprendono
rispettivamente verbi con infinito in -are, -ere e -ire.
✎Nota etimologica: il termine “verbo” deriva dal latino verbum, “parola”,
e infatti il verbo è la parola per antonomasia, l’elemento piú importante della
frase.
●Le forme verbali piú semplici si articolano in due soli elementi:
• la radice, che è un elemento invariabile:
amo p amvedo
p vedsento
p sent-
• la desinenza, parte variabile che consente di individuare numero e persona
del soggetto, modo e tempo del verbo:
ama p -a
vedi p -i
sente p -e
●Le forme verbali piú complesse presentano anche elementi aggiuntivi:
• vocale tematica, che serve a caratterizzare le coniugazioni:
amare p -a-, vedere p -e-, sentire p -i-
• un elemento che qualifica tempo e modo:
am-a-ss-i (la -ss- è propria del congiuntivo imperfetto)
ved-e-v-o (la -v- è propria dell’indicativo imperfetto)
sent-i-r-ò (la -r- è propria dell’indicativo futuro)
Radice e vocale tematica costituiscono insieme il tema di un verbo (ama-,
crede-, agi-); nell’uso comune per desinenza si intende non la desinenza vera
e propria ma tutto ciò che viene dopo la radice (-avo, -evo, -ivo).



Il verbo varia per:
●Modo
●Tempo
●Persona
●Numero
●Forma (o diatesi)
✎Nota etimologica: “diatesi” deriva dal greco diáthesis, che significa “ordinamento”,
“distribuzione”.


A seconda che ammettano o no il complemento oggetto, i verbi si dividono
in transitivi e intransitivi; in base al significato e alla funzione possono essere
predicativi o copulativi.


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