ÈÒÀËÜßÍÑÊÈÉ ßÇÛÊ
ÂÎÉÄÈÒÅ, ×ÒÎÁÛ ÍÀ×ÀÒÜ ÎÁÓ×ÅÍÈÅ Ñ ÀÓÄÈÎ-ÇÀÏÈÑÜÞ

Grammatica essenziale della lingua italiana

I COMPLEMENTI

I complementi sono elementi della proposizione (in genere nomi, ma anche altre parti del discorso) che completano il significato del soggetto e del predicato esprimendo varie relazioni e circostanze. In tal modo essi allargano, ampliano, espandono (alcuni linguisti li chiamano per questo espansioni)3 il senso della frase.

3. Alcuni definiscono invece i complementi determinazioni, perché, oltre a espandere il significato del verbo, lo determinano.


Il complemento può essere diretto o indiretto.

□ diretto: è quello che si collega al predicato verbale in maniera diretta, senza l'ausilio di una preposizione. Il complemento diretto per eccellenza è il complemento oggetto1, che si ha solo con i verbi transitivi attivi. Ma sono considerati diretti anche il complemento predicativo e, in qualche modo, il complemento di vocazione e il complemento di esclamazione2

Es. Franco legge il giornale.

indiretto: è quello che esprime varie funzioni e relazioni, e si trova per lo più preceduto da una preposizione3. Può essere dei seguenti tipi:

• specificazione • rapporto
• denominazione • paragone
• partitivo • argomento
• termine • età
• mezzo o strumento • qualità
• modo o maniera • materia
• agente / causa efficiente • abbondanza / privazione
• causa • quantità
• fine o scopo • colpa
• compagnia / unione • pena
• tempo • vantaggio / svantaggio
• luogo • distributivo
• allontanamento / separazione • esclusione
• origine / provenienza • sostituzione o scambio
• limitazione • concessivo

 

IL COMPLEMENTO AVVERBIALE

Il complemento avverbiale è un avverbio o una locuzione avverbiale che svolge la funzione di un normale complemento e come tale va considerato

Es. Carlo saluta gli amici gentilmente (con gentilezza - compl. di modo).
È partito adesso (in questo istante -
compl. di tempo).
Io lavoro qui (in questo luogo -
compl. di luogo).

1. Talvolta però può essere preceduto, come il soggetto, da un articolo partitivo. In questo caso si chiama complemento oggetto partitivo, pur restando un complemento oggetto a tutti gli effetti

Es. Franco mangia della pasta.

Altri complementi si possono presentare nella frase privi della preposizione

Es. Ha dormito tutta la notte (compl. di tempo).
Mario pesa 74 chili
(compl. di peso).

ma essi sono diretti solo da un punto di vista formale. Da un punto di vista logico e funzionale, sono dei complementi indiretti, e come tali saranno classificati.

2. I complementi di vocazione e di esclamazione più che complementi veri e propri sono delle frasi nominali autonome , che si inseriscono come un inciso o una parentesi all'interno della frase.

3. Talvolta si può trovare anche senza preposizione, come abbiamo visto nella nota 1, pur rimanendo un complemento indiretto

Es. Franco resta al mare tutto il mese (compl. di tempo).