CILS C1 Giugno 2017
Test di comprensione della lettura (3)
Comprensione della lettura – Prova n. 3
Leggi il testo. Il testo è diviso in 16 parti. Le parti non sono in ordine. Ricostruisci il testo. Scrivi il numero d’ordine accanto a ciascuna parte. DEVI SCRIVERE LE RISPOSTE NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’.
 
LA “DOLCE VITA” DI MICHELE FERRERO

1 A La vita di Michele Ferrero è una “dolce” storia fatta di amore per la sua
famiglia, per i suoi collaboratori, per la sua azienda di cioccolato e per la sua
città.
B Oltre a questi benefici nei confronti dei dipendenti, Michele fece prosperare sempre
più l’azienda: tra gli anni ’60 e ’70 continuarono a uscire prodotti dolciari innovativi.
C A base di nocciole è infatti il primo prodotto del laboratorio di Pietro Ferrero, la Pasta
Gianduja, una crema avvolta in carta stagnola che si tagliava a fette e si spalmava sul
pane.
D Andò direttamente lui ad esempio a Copenhagen per acquistare un macchinario capace
di sfornare dieci quintali di prodotto l’ora: l’investimento si rivelò in linea con il grande
sviluppo della Ferrero che dura fino ai giorni nostri.
E Questo tipo di pubblicità di prodotti dolciari fu innovativo. Un’altra idea creativa di
Michele fu il Treno dei bimbi: un trenino che percorreva le strade della città lanciando
cioccolata e caramelle, penne e matite per bimbi.
F Michele è morto il 14 febbraio del 2015. Già dopo qualche mese gli venne intitolata in
memoria una piazza della città ad Alba.
G Proprio ad Alba, in via Rattazzi, suo padre Pietro aprì un laboratorio di pasticceria in
cui iniziò a fare esperimenti e inventare golosità sfruttando una delle ricchezze del
territorio, le nocciole.
H Anche il Treno dei bimbi fu un grande successo creativo considerando il periodo degli
anni ’70. Ma Michele non era soltanto un creativo, era un grande appassionato di
macchinari industriali.
9 I Con l’aumentare dei dipendenti crebbe l’impegno sociale dell’azienda verso di
loro: grazie a Michele tante furono le migliorie e i benefici nei loro confronti.
J Tra questi prodotti, da ricordare sicuramente Supercrema, l’antenata della Nutella, da
spalmare sul pane: venduta in bicchieri, venne pubblicizzata sottolineando le sue doti
genuine, energetiche ed economiche.
K Così, su un terreno acquistato qualche anno prima sempre ad Alba, nel maggio del
1946, Pietro fondò ufficialmente l’industria Ferrero, e Michele, appena ventenne,
cominciò a collaborare con il padre Pietro.
L Michele infatti fece costruire case, i così detti Villaggi Ferrero, per i dipendenti che
preferivano abitare vicino all’azienda e istituì un servizio di autobus gratuito per chi
abitava fuori Alba.
M La Pasta Gianduja piacque subito al pubblico: nel giro di pochissimo la produzione
arrivò a superare i mille quintali tanto che i dipendenti salirono a un centinaio.
N Michele nacque nell’aprile del 1925 a Dogliani, piccolo comune in provincia di Cuneo,
a 30 chilometri da Alba dove ancora oggi la Ferrero ha il suo più grande stabilimento.
O Quando nel 1949 Pietro morì, il testimone dell’azienda passò direttamente a Michele
che incrementò la produzione e il numero dei dipendenti.
P Il laboratorio di via Rattazzi era ormai troppo piccolo considerando l’aumento di
produzione della Pasta Gianduja, così Pietro decise di far costruire una vera e propria
fabbrica.