Anna Guarnera è un’intraprendente ragazza di 16 anni, che ha ottenuto il
brevetto di paracadutista. È la più giovane paracadutista d’Italia. «Mi
hanno sempre affascinato gli sport estremi - dice lei - e il paracadutismo
in particolare: ho iniziato a praticarlo quest’estate. Volare dà una
sensazione meravigliosa e ci si sente piccoli piccoli, senza peso e come
parte della natura».
Anna ha seguito un corso all’Anpdi, Associazione nazionale paracadutisti
d’Italia, e poi ha effettuato i lanci a Novi Ligure. Lanci da circa 500
metri, una distanza piccolissima da terra, quindi tanto più difficile. È una
passione che è cominciata prima con il naso all’insù a guardare chi si
lanciava, poi con la grandissima voglia di provare.
Anna ha alle spalle una bella famiglia. La mamma, Violetta, è polacca. Ha
portata varie volte Anna nel suo Paese a trovare nonni e zii e ha
soddisfatto così la sua voglia di viaggiare. Poi papà Lesterio, di origini
siciliane e la sorella maggiore Sara, di 18 anni, che studia scienze
all’istituto Volta e che ha sempre incoraggiata Anna nella sua passione per
gli sport estremi. Anna frequenta il liceo scientifico al Centro Studi
Alexandria, noto per l’insegnamento delle lingue straniere.
«Volare era il mio sogno e l’ho realizzato. – dice Anna - Mi sento libera
quando scendo nel blu del cielo. Un colore che amo in modo particolare,
infatti ho preso anche un brevetto da subacquea, conquistato con duri
allenamenti a un corso estivo al mare».
Animali, piante, paesaggi le sono così vicini che vorrebbe lavorare a
contatto con la natura. Ma pensa anche di continuare con il paracadutismo.
Anna vuole ottenere anche il brevetto sportivo e partecipare a competizioni
con gli altri allievi del corso dell’Anpdi.
Anna fa un’ottima pubblicità all’associazione Anpdi, nata ad Alessandria nel
1977, da dove sono usciti centinaia di paracadutisti «gli ultimi – dice
Mauro Autano, istruttore da 40 anni, e presidente del gruppo - tre
carabinieri di Genova di 36, 29 e 27 anni. Mi piace seguire ragazzi in gamba
che non mostrano paure, perché comunque il paracadutismo è uno sport
rischioso. E Anna è sicuramente una di questi». |