Schede di grammatica italiana
V 3
VIRGOLETTE
Le virgolette possono essere di tre tipi:
• alte (“ ”) ("")
• basse (« »)
• apici (‘ ’)
Si usano in diversi contesti e con diverse funzioni:
• per delimitare un discorso diretto
- «Felice notte, venerabile Jorge,» disse. «Ci attendevi?» (U. Eco, Il nome della rosa)
• per delimitare una citazione
- Per Schopenhauer l’invidia è «il segno sicuro del difetto»
• per introdurre in un testo il titolo di un giornale
- L’ho letto nel “Corriere della Sera”
• per mettere in evidenza una parola con un significato particolare, spesso figurato o ironico; o anche per introdurre, a fianco di una parola, il suo significato
-Una “grattata” da 5 milioni (www.altoadige.gelocal.it)
Mario ha risposto: «È un ambiente molto ‘cheap’».
USI
Nelle citazioni e con il discorso diretto, le virgolette più adoperate nell’uso comune sono quelle basse. Le virgolette alte vengono utilizzate soprattutto per segnalare l’uso particolare di una parola, mentre gli apici sottolineano in genere una singola espressione, o racchiudono una definizione.
VIVERE: AVERE O ESSERE?
Nei tempi composti il verbo vivere può essere usato, sia con l’ausiliare >>>essere, sia con l’ausiliare avere (che sembra essere quello più usato nell’italiano contemporaneo)
- nessuno ha mai vissuto due volte la propria vita («Corriere della Sera»)
- Sono vissuta nell’illegalità dei manicomi («La Repubblica»)
In base alle norme della >>>concordanza, quando si usa l’ausiliare essere, il participio passato deve avere lo stesso genere e lo stesso numero del soggetto
- I miei nonni hanno vissuto a Cuba / I miei nonni sono vissuti a Cuba.
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avere o essere?
VOCALE TEMATICA
La vocale tematica è la vocale che si trova tra la >>>radice e la >>>desinenza e caratterizza la >>>coniugazione:
• -a- per la prima coniugazione
am-a-re
• -e- per la seconda coniugazione
convinc-e-re
• -i- per la terza coniugazione
fin-i-re.
COMPLEMENTO DI VOCAZIONE
Nell’analisi logica, il complemento di vocazione è un complemento indiretto che indica la persona, l’animale o la cosa a cui ci si rivolge in un >>>discorso diretto.
Il complemento di vocazione è costituito da un nome o da un pronome, isolato dal resto della frase per mezzo della punteggiatura.
• Se si trova all’inizio o alla fine della frase, è isolato per mezzo di una virgola, posta rispettivamente prima o dopo
- Prego, signora
- Dio mio, abbi pietà di loro
- Quanto mi manchi, amore mio!
• Se si trova all’interno della frase, è isolato per mezzo di due virgole
- Allora, dottore, è tanto grave?
- Lei, professore, può accomodarsi alla mia destra
- Spostati, cagnolino, che mi fai inciampare!
USI
Nella lingua letteraria spesso il complemento di vocazione è introdotto dall’>>>interiezione "o"
- O notte, a me più chiara e più beata (G. Stampa, Rime).
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virgola
VOLANO: VÒLANO O VOLÀNO?
Si tratta di due >>>omografi.
• Vòlano, con accentazione >>>sdrucciola, è la 3a persona plurale del presente indicativo del verbo volare
- Alcuni viaggiatori volano in acqua, altri corrono disperatamente verso i gommoni e le scialuppe («La Repubblica»)
• Volàno, con accentazione >>>piana, invece è un sostantivo maschile che deriva dal francese volant e indica sia un attrezzo sportivo, sia un ‘dispositivo in grado di accumulare energia e di restituirla poi in opportune condizioni’
- Il gioco del volano
- Un volano importante per l’economia, che può aiutare i giovani meritevoli e intraprendenti («La Repubblica»).
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accento
VOLARE: AVERE O ESSERE?
Nei tempi composti il verbo volare può essere usato, sia con l’ausiliare >>>essere, sia con l’ausiliare avere (che sembra essere quello più usato nell’italiano contemporaneo)
- L’aeromobile che usiamo è quello su cui ha volato anche il Papa («La Repubblica»)
- Cosa è volato nei cieli di Soraga? (www.supernatural.myblog.it)
In particolare, si utilizza l’ausiliare essere quando il verbo è accompagnato dal complemento di >>>moto da luogo o di >>>moto a luogo e generalmente nei significati figurati
- Il tempo è volato, stasera
- Un angelo è volato in cielo: muore a 24 giorni al S. Maria (www.reggionline.com)
In base alle norme della >>>concordanza, quando si usa l’ausiliare essere il participio passato deve avere lo stesso genere e lo stesso numero del soggetto
- Questo mese è volato via / Questi mesi sono volati via.
VEDI ANCHE
avere o essere?
VOLERE
Il verbo irregolare volere alterna – a seconda dei modi, dei tempi e delle persone – tre diverse >>>radici
vogl-
vuo-
vol-/vor-
• Quando la radice è accentata, si usano vogl- e vuo-
io voglio
lui/lei voglia
voi vogliate
tu vuoi
lui vuole
• Quando la radice non è accentata, si usa vol-/vor-
voi volete
io volevo
io vorrò
io vorrei
voluto
volendo.
VEDI ANCHE
servili, verbi
PROPOSIZIONI VOLITIVE
Nell’analisi del periodo, le proposizioni volitive sono proposizioni indipendenti che esprimono un ordine, un divieto o un invito.
Nelle proposizioni volitive, il verbo può appartenere a quattro modi diversi:
IMPERATIVO
Spostati subito!
INDICATIVO
Me lo dirà lui!
CONGIUNTIVO
Si accomodi pure.
La finisse una buona volta!
INFINITO
Tenere la destra
-VORO
È un >>>suffissoide derivato dal verbo latino vorare ‘mangiare con ingordigia’ ed è usato in parole derivate direttamente dal latino con il significato di ‘che mangia, che si nutre di’
carnivoro (‘che si nutre di carne’)
erbivoro (‘che si nutre di erbe’)
onnivoro (‘che si nutre di qualsiasi cibo’)
Per estensione, -voro significa anche ‘che consuma, che smaltisce’
idrovoro (‘in grado di smaltire rapidamente masse d’acqua’)
Inoltre compare, in aggettivi sostantivati che costituiscono nomi della classificazione scientifica, anche al femminile
mellivora (‘animale che si nutre di piccoli mammiferi, uccelli, invertebrati e in particolar modo di miele di api selvatiche’).
VEDI ANCHE
suffissi