Schede di grammatica italiana
T (5)
TU O TE?
Il pronome personale tu si usa sempre con funzione di >>>soggetto
- Non sarai certo tu a impedirmi di esprimere la mia opinione
- «Sei tu che ti lamenti, io mi accetto» (M. Mazzantini, Venuto al mondo)
In certi casi può essere usato con questa funzione anche il pronome obliquo te:
• in espressioni esclamative formate con un aggettivo
- Com’è bella la tua auto nuova! Beato te!
- Te fortunata! Invidino altre la tua fortuna (L. Savioli, Amori)
• nelle comparazioni di uguaglianza, dopo come e quanto
- Ne so quanto te
- Cosa ridi? Non è colpa mia se sono imbranato come te!
• in coordinazione con un altro soggetto
- A quanto pare siamo rimasti soltanto io e te
• quando svolge la funzione di complemento >>>predicativo del soggetto, con verbi come essere, sembrare, parere
- Io non solo te, io non sono te, non sono solo te (E. Marrone, Non sono solo te)
• con un participio assoluto
- senti di aver deluso tutti, te compresa (www.amiciobesi.forumfree.it).
USI
L’uso di te come soggetto, ampiamente diffuso in molte regioni italiane, è ammissibile nel parlato informale, ma deve essere evitato nel parlato di tono sostenuto e nell’uso scritto
- Ti scriverò prima di venire. E te non vieni mai a Firenze? (Lettera di G. Papini a G. Prezzolini)
- come non è vero, sei te (V. Rossi, Una canzone per te).
VEDI ANCHE
io e te o io e tu?
personali, pronomi
participio
TUTT’ALTRO O TUTTALTRO?
La forma corretta è tutt’altro, con il pronome indefinito tutto soggetto a >>>elisione prima del pronome indefinito altro
- Non che fosse divenuto un donnaiolo, tutt’altro (C. Magris, Microcosmi)
La forma tuttaltro, risultato di una >>>univerbazione, è oggi poco diffusa e legata soprattutto a usi scarsamente sorvegliati
- ebbe una vita familiare assai poco equilibrata e tuttaltro che degna di un uomo saggio (www.rss-notizie.it).
STORIA
Come in molti casi simili, la grafia univerbata tuttaltro era comune nell’italiano antico e fino all’Ottocento
- Si fa, e si disfà; e disfacendo non si finisce per nulla ciò che s’era fatto: tuttaltro! (I. Nievo, Le confessioni di un italiano).
TUTTAVIA vedi AVVERSATIVE, CONGIUNZIONI
TUTTI E DUE, TUTTE E DUE
I pronomi indefiniti tutti e tutte, seguiti dalla congiunzione e e da un numerale cardinale, indicano un determinato numero di persone, animali o cose considerate nel loro complesso
- Tutti e due i familiari hanno scelto di essergli vicino («La Repubblica»)
- È stata una gara difficile per tutte e due le squadre («Il Mattino di Padova»)
Frequente è anche la forma tutt’e due, con >>>elisione
- Tutt’e due, allora, gridando, prendono a inseguirsi, girando attorno a Ferrante (L. Pirandello, La signora Morli, una e due)
- allora forse abbiamo capito male tutt’e due (S. Veronesi, Caos calmo).
TUTT’OGGI O TUTTOGGI?
La forma corretta è tutt’oggi, con il pronome indefinito tutto soggetto a >>>elisione prima dell’avverbio oggi
- a tutt’oggi non è stata fatta una riforma degli studi di medicina (I. Cavicchi, Medicina e sanità: snodi cruciali)
La forma tuttoggi, risultato di una >>>univerbazione, è oggi poco diffusa e legata soprattutto a usi scarsamente sorvegliati
- il complesso venne trasformato nel palazzo signorile che tuttoggi si presenta al visitatore (Touring club italiano, Puglia).
TUTT’ORA O TUTTORA?
Nell’italiano contemporaneo la grafia corrente è tuttora, con >>>univerbazione
- La lapide si vede tuttora sulla facciata del palazzo
- Risento tuttora di quella caduta
È ormai antiquata la grafia separata tutt’ora, oggi poco diffusa e legata soprattutto a usi scarsamente sorvegliati
Come scrivere nel curriculum che tutt’ora lavoro? (it.answers.yahoo.com).
STORIA
Come in molti casi simili, la grafia separata tutt’ora era normale nell’italiano antico e fino all’Ottocento
- con la varietà e con l’eccellenza delle opere loro hanno nobilitata e nobilitan tutt’ora la toscana favella (G. Rezasco, Della lingua toscana).
TUTT’UNO O TUTTUNO?
La forma corretta è tutt’uno, con il pronome indefinito tutto soggetto a >>>elisione prima del pronome indefinito altro
- come se il colbacco facesse tutt’uno con il resto del corpo (E. Ferrero, N.)
La forma tuttuno, risultato di una >>>univerbazione, è oggi poco diffusa e legata soprattutto a usi scarsamente sorvegliati, anche se non priva di attestazioni letterarie
- Invece lui voleva stare con i cosacchi e sentirsi tuttuno con loro (C. Sgorlon, L’armata dei fiumi perduti).