Schede di grammatica italiana
S 7
SUCCEDUTO O SUCCESSO?
Entrambe le forme sono corrette per il >>>participio passato del verbo succedere.
• Succeduto, forma debole del participio in -uto, è usato di solito con il significato di ‘subentrato’
- Gli è succeduto sul trono il figlio
• Successo, forma forte del participio, è usato di solito con il significato di ‘accaduto’
- Cos’era successo di tanto grave?
ma può essere usato, più raramente, anche con il significato di ‘subentrato’
- Il procuratore imperiale era successo al re tribale dei Taurisci (S. Mazzarino, L’impero romano)
- Sancho II il Forte era successo al padre Ferdinando I sul trono di Castiglia (it.wikipedia.org).
SUCCUBO O SUCCUBE?
Entrambe le forme sono accettabili e possono essere usate con il valore originario di ‘spirito demoniaco’, oggi raro, o con quello più comune di aggettivo indicante ‘che è sottomesso al volere di un altro’ (o sostantivo indicante ‘persona sottomessa, schiavo’).
• Succubo risulta più vicino all’etimo latino (il femminile sùccubam ‘concubina’) ma oggi è meno diffuso e può essere percepito come letterario e formale
- Ero il suo succubo, il suo esecutore (A. Moravia, Io e lui)
• Succube è modellato sul francese succube, ed è la forma nettamente più diffusa nell’italiano contemporaneo
- Ne è sempre stato succube (S. Veronesi, Caos calmo).
SUFFICIENTE O SUFFICENTE?
La grafia corretta è sufficiente, con la i.
La i, che non si pronuncia, in questo caso non ha neanche la funzione di indicare la corretta pronuncia di c (che davanti a e si leggerebbe comunque con lo stesso suono di cena): la sua conservazione si deve solo al prestigio del modello latino (sufficientem).
VEDI ANCHE
ce o cie, ge o gie, sce o scie?
SUFFISSI
I suffissi sono elementi che si combinano alla base delle parole per crearne di nuove. La suffissazione è una delle principali risorse per l’arricchimento del lessico, ed è operante a partire da diverse basi. Si possono avere:
• sostantivi derivanti da sostantivi, aggettivi, avverbi e verbi, attraverso suffissi detti nominali denominali (-aio, -iato, -ista), nominali deaggettivali (-izia, -ezza) e deavverbiali (-ismo), nominali deverbali (-aggio, -mento, -enza, -azione)
birra > birraio
scienza > scienziato
opinione > opinionista
duro> durezza
pressappoco > pressappochismo
fissare > fissaggio
cambiare > cambiamento
conoscere > conoscenza
• aggettivi derivanti da sostantivi e verbi attraverso suffissi detti aggettivali denominali (-are, -esco, -oso, -ale), aggettivali deverbali (-evole, -ibile, -abile)
luna > lunare
Boccaccio > boccaccesco
noia > noioso
lodare > lodevole
udire > udibile
lavorare > lavorabile
• verbi derivanti da sostantivi, aggettivi e avverbi attraverso suffissi detti verbali denominali (-ificare, -izzare), verbali deaggettivali (-eggiare), verbali deavverbiali (-eggiare)
persona > personificare
réclame > reclamizzare
rosso > rosseggiare
indietro > indietreggiare
• avverbi derivanti da sostantivi e aggettivi attraverso suffissi detti avverbiali (-mente, -oni)
chimica > chimicamente
folle > follemente
gatto > gattoni
Inoltre, i suffissi concorrono nella formazione di verbi parasintetici a partire da un sostantivo o da un aggettivo
occhio > adocchiare
bianco > sbiancare
I suffissi sono usati anche in un particolare tipo di derivazione di nomi, aggettivi e verbi: la creazione di parole alterate.
VEDI ANCHE
alterazione
causativi, suffissi
derivate, parole
diminutivi, suffissi
peggiorativi, suffissi
vezzeggiativi, suffissi
SUFFISSI ALTERATIVI DEI VERBI
Nella formazione di parole alterate, i suffissi alterativi dei verbi sono suffissi specifici, diversi da quelli che si usano per l’alterazione dei nomi e degli aggettivi, che modificano il significato fondamentale di un verbo, conferendo una serie di sfumature.
• I suffissi -ettare, -ottare indicano attenuazione
fischiare > fischiettare
parlare > parlottare
• I suffissi -icchiare, -acchiare, -ucchiare indicano intermittenza, mancanza di continuità o intensità, con possibili sfumature negative
cantare > canticchiare
vivere > vivacchiare
leggere > leggiucchiare
• I suffissi -ellare, -erellare, -arellare indicano intermittenza, mancanza di continuità o intensità
giocare> giocherellare
saltare > saltellare, saltarellare.
VEDI ANCHE
alterazione
verbi alterati
DERIVATI A SUFFISSI ZERO
I derivati a suffisso zero (detti anche a derivazione immediata) sono parole >>>derivate formate senza il ricorso ad alcun suffisso; si tratta soprattutto di nomi astratti che derivano da un verbo
abbandonare > abbandono
rettificare > rettifica
scorporare > scorporo.
SUFFISSOIDI
I suffissoidi sono il secondo elemento di parole >>>composte. Si tratta di elementi di provenienza greca e latina, che in origine erano delle parole autonome. Tra i più usati ci sono:
-FAGO
antropofago (anlropo- 'uomo' + -fago 'che mangia")
-FERO
diamantifero (diamante + -fero 'che porta')
-FOBO idrofobo (idro- 'acqua' + -fobo 'che ha paura')
-FORME
filiforme (fiio + -forme 'a forma di')
-LOGO
psicologo ipsico' 'anima' + -lago 'studioso*)
-MANE
bibliomane (bihìio- 'libro' + -mane 'appassionato')
-VORO
onnivoro (onni- 'tutto' + -toro 'che divora')
SUPER-
È un >>>prefisso derivato dal latino super e indica una condizione di superiorità, eccezionalità, eccesso. Si trova in parole composte derivate dal latino (superficie, superfluo) o formate modernamente da sostantivi, aggettivi e verbi
eroe > supereroe
sonico > supersonico
valutare > supervalutare.
USI
Nell’uso parlato e informale, il prefisso conferisce valore di superlativo all’aggettivo a cui si combina
- Le tifose e il bomber superbello («Corriere della Sera»)
Spesso nell’uso comune il valore di superlativo è molto attenuato, tanto che oggi si sentono e si leggono spesso frasi in cui il composto con super- è impropriamente usato per costruire un superlativo relativo o un comparativo
- Lo trovate anche voi superbellissimo (www.it.answers.yahoo.com)
Nello scritto, tra super- e il secondo elemento composto di solito non si usa il >>>trattino (-), però lo si può trovare soprattutto in neologismi
- Amalfi punta al super-bonus (www.ilsole24ore.com)
È possibile anche la grafia separata
- Un super ricchissimo spettacolo (www.piroweb.it)
L’uso è oscillante, soprattutto nel linguaggio giornalistico e parlato.
Inoltre, nel linguaggio giornalistico e parlato si può usare anche autonomamente come aggettivo
- Mazzarri: Il City è super ma possiamo fargli male (www.repubblica.it)
oppure come sostantivo per indicare la benzina
- La super sfiora 1.70 (www.ilrestodelcarlino.it).
SUPERLATIVI, AGGETTIVI vedi GRADO DEGLI AGGETTIVI
SVANTAGGIO, COMPLEMENTO DI vedi VANTAGGIO E SVANTAGGIO, COMPLEMENTI DI