Schede di grammatica italiana
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COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE

Nell’analisi logica, il complemento di specificazione indica una persona, un oggetto o un fatto che servono a specificare, precisare meglio il significato della parola da cui dipende. Può istituire numerosi tipi di rapporti: i più comuni sono quello attributivo (la luce del giorno), di possesso (la casa di Franco), di parentela (la madre di Giulio), di pertinenza (questo è compito della polizia) ecc. È introdotto dalla preposizione di

- Il computer di Luigi non funziona più

- Il frutto della mela è sano

Il complemento di specificazione può avere una funzione soggettiva, quando indica il >>>soggetto logico della frase

- L’amore di Carlo è eccezionale (= Carlo ama)

oppure una funzione oggettiva, quando indica l’oggetto che subisce l’azione

- Lo facciamo per paura di Carlo (= noi temiamo Carlo).

 

VEDI ANCHE

genere dei nomi

 

 

SPEGNERE O SPENGERE?

Entrambe le forme, derivanti dal latino expingere, sono corrette. 

Tuttavia, spegnere è ampiamente diffusa in tutta Italia, mentre spengere è usata soltanto in Toscana.

È significativo che anche uno scrittore molto attento al modello toscano come Alessandro Manzoni abbia preferito la forma spegnere

- Non che spegnesse nell’animo quella molesta pietà (A. Manzoni, I promessi sposi).

 

 

SPEZZATA, FRASE vedi SCISSA, FRASE

 

 

SPREGIATIVI, SUFFISSI vedi PEGGIORATIVI, SUFFISSI

 

 

STA, STA’ O STÀ?

Sta e sta’ sono >>>omonimi

Sta, senza apostrofo né accento, è la 3a persona dell’indicativo presente del verbo stare

- Carlo sta proprio bene

• In qualche caso sta può essere anche la forma ridotta dell’aggettivo >>>dimostrativo questa (scritta molto più spesso con l’apostrofo iniziale: ’sta)

- Sta squadra non mi convince…

Sta’, con l’apostrofo finale, è la 2a persona dell’imperativo del verbo stare (>>>troncamento di stai)

- Sta’ più attento!

Invece la grafia stà, con l’accento, che talvolta si incontra sia per l’indicativo, sia per l’imperativo, è in entrambi i casi una grafia errata (come o ): non c’è bisogno dell’accento, perché non c’è possibilità di confonderla con nessun’altra forma. 

Uno -stà accentato si usa soltanto come desinenza in alcuni composti di stare, secondo la regola per cui l’accento grafico è obbligatorio nelle parole composte accentate sull’ultima sillaba, anche se l’ultima parola – da sola – andrebbe scritta senza accento

- ristà (voce del verbo ristare), sottostà (voce del verbo sottostare).

 

USI 

Per la 2a persona dell’imperativo è possibile usare, accanto alla forma sta’, anche la forma piena stai

- Stai attento, Luccio! (M. Soldati, La busta arancione).

 

STORIA 

Come nel caso di da’, fa’ e va’, l’imperativo sta’ con l’apostrofo ha sostituito la forma sta (dal latino classico sta) in uso ancora nel secolo scorso. Inizialmente, si è usata la forma dell’indicativo stai; poi, secondo la tendenza toscana a ridurre il >>>dittongo ai, si è giunti a sta’

 

VEDI ANCHE

accento

apostrofo

do o dò?

fa, fa’ o fà?


COMPLEMENTO DI STATO IN LUOGO

Nell’analisi logica, il complemento di stato in luogo indica il luogo in cui avviene un’azione, accade un fatto, o si trova una persona o un oggetto. 

Di solito è introdotto da verbi che indicano quiete e permanenza (essere, trovarsi, rimanere, restare) e dalle preposizioni in, a, da, su, per, tra, sopra, sotto, fuori, dentro e dalle locuzioni preposizionali nei dintorni di, nei pressi di, vicino a, accanto a e così via

- Mi trovavo a Roma

- Restiamo in camera

- L’appuntamento è da Cesare.

 

VEDI ANCHE

luogo, complemento di

 

 

STIMA, COMPLEMENTO DI vedi PREZZO O STIMA, COMPLEMENTO DI

 

 

STRA-

È un >>>prefisso derivato dal latino extra. Indica perlopiù una condizione eccezionale, ma anche una posizione esterna. 

Si trova in parole composte derivate dal latino (straordinario, stravagante) o formate modernamente da sostantivi, aggettivi e verbi 

vizio > stravizio 

ricco > straricco

fare > strafare.

 

USI 

Nell’uso parlato e informale, il prefisso conferisce valore di superlativo all’aggettivo a cui si combina

- Stramitico Catania (www.frasidamore.net)

Spesso nell’uso comune il valore di superlativo è molto attenuato, tanto che oggi si sentono e si leggono spesso frasi in cui il composto con stra- è impropriamente usato per costruire un superlativo relativo o un comparativo

- Setter strabellissimo cerca casa a Trento (www.annunci.ebay.it).

 

VEDI ANCHE

grado degli aggettivi

 

 

STRANIERI, NOMI vedi PRESTITI

 

 

STRATEGO O STRATEGA?

Entrambe le forme sono corrette, ma rispondono a diverse sfumature di significato.

Stratego, sostantivo maschile derivato dal latino strategum (a sua volta dal greco strategòs), è un termine storico usato per indicare un comandante militare dell’antica Grecia o un funzionario imperiale bizantino. 

- Anche Callia, lo stratego ucciso in combattimento a Potidea, aveva appreso la dialettica alla scuola di Zenone di Elea (M. A. Levi, Pericle e la democrazia ateniese)

Stratega, sostantivo maschile derivato dal latino strategum (a sua volta dal greco strategòs) e terminante in -a per influenza di parole di origine greca come atleta, esegeta, maratoneta, indica un esperto di strategia militare o, per estensione, chi è abile nel trovare soluzioni astute 

- A dispetto di quanto si crede, [il polpo] ha un’intelligenza sopraffina, è attento, si muove con cautela, è un vero stratega (www.ischiacity.it).

 

 

STRUMENTO, COMPLEMENTO DI vedi MEZZO O STRUMENTO, COMPLEMENTO DI

 

 

SU

La preposizione semplice su può presentarsi in diverse forme. 

Quando si trova prima di un articolo determinativo, si fonde con l’articolo, dando origine alle preposizioni articolate sul, sullo, sulla, sui, sugli, sulle

La preposizione su può svolgere diverse funzioni:

• collegare due elementi della stessa frase, introducendo diversi tipi di complementi indiretti

- Il libro si trova sul tavolo (= complemento di >>>stato in luogo)

- Si lanciò sull’albero (= complemento di >>>moto a luogo)

- Passò sul confine (= complemento di >>>moto per luogo)

- Torte fatte su ordinazione (= complemento di >>>modo o maniera)

- La lezione sarà sui numeri primi (= complemento di >>>argomento)

- Uno su mille ce la fa (= complemento >>>distributivo)

- Arrivò sul tardi (= complemento di >>>tempo determinato)

- Ci impiegherò sui tre giorni (= complemento di >>>tempo continuato)

- Un pranzo sui 30 euro (= complemento di >>>prezzo o stima)

- Peserò sui settanta chili (= complemento di >>>peso o misura)

- Un attore sulla quarantina (= complemento di >>>età)

• collegare due frasi distinte, introducendo delle proposizioni implicite

- Domani arriverà sul far della sera (= proposizione >>>temporale implicita).

 

DUBBI 

La grafia con accento, anche se abbastanza diffusa, è scorretta e ingiustificata, perché non c’è possibilità di confusione con >>>omografi.

La grafia nasce probabilmente dall’influsso dell’avverbio giù, che invece si scrive correttamente con l’accento. 

 

 

SUB-

È un >>>prefisso derivato dal latino sub, che indica una posizione inferiore, sia in senso proprio, sia figurato. 

Si trova in parole composte derivate dal latino (subentrare, subordinare, subalterno) o formate modernamente da sostantivi, aggettivi e verbi 

strato> substrato 

acqueo > subacqueo

delegare > subdelegare.

 

 

PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Le proposizioni subordinate (dette anche secondarie) sono frasi dipendenti logicamente e grammaticalmente da un’altra, che può essere autonoma (ed è chiamata allora proposizione >>>principale) o a sua volta subordinata (ed è chiamata allora proposizione reggente o sovraordinata). 

Questo rapporto di dipendenza può essere introdotto: 

• tramite >>>congiunzioni subordinative e preposizioni di vario genere

- Se pioverà, sarò molto contento per l’orto

- La sonda volò sulla zona per studiare la situazione

• tramite pronomi e avverbi subordinanti di vario tipo

- Si chiese cosa stesse facendo

- Sto così bene da voler nuotare un po’

Questa dipendenza può essere espressa in due modi:

• in forma esplicita con un verbo di modo finito all’indicativo, congiuntivo o condizionale

- So che ha ragione

- Se fossi a casa, saresti meglio 

- Speravamo che sareste venuti

• in forma implicita con un verbo di modo indefinito all’infinito, participio o gerundio

- Pensava di studiare

- Giunto al sicuro, telefonò

- Proseguì facendo finta di niente

A seconda della funzione, le proposizioni subordinate sono di vari modi:

 

AGGIUNTIVE
Oltre a essere un bravo calciatore, è un'ottima persona

AVVERSATIVE
Bisogna parlare invece di urlare

CAUSALI
Poiché nevica, non uso l'auto

COMPARATIVE
È andata meglio di quanto sperassi

CONCESSIVE
Benché tu abbia ragione, non posso sostenerti

CONDIZIONALI
Se fossi tornato subito, non sarebbe successo niente

CONSECUTIVE
Era così simpatico che tutti gli volevano bene

DICHIARATIVE
Questo ha ottenuto: che lo ignorassero tutti

ECCETTUATIVE
Devi studiare, a meno che tu non abbia una giustificazione

ESCLUSIVE
Senza che lo notassi, se n'è andato a letto

FINALI
L'idraulico venne chiamato per sturare il lavandino

INCIDENTALI
Carla (se non vado errato) è di Venezia

INTERROGATIVE
Dimmi come stai

LIMITATIVE
Per quel che si sa, non ci sono molte occasioni

MODALI
Parlava facendo strani gesti

OGGETTIVE
Credo che abbia vinto lui

RELATIVE
Il sole, che è una stella, brilla su di noi

SOGGETTIVE
Sembra che sia tutto a posto

TEMPORALI
Quando è arrivato Carlo, la bambina si è calmata
 

 

 

SUBORDINATIVE, CONGIUNZIONI vedi CONGIUNZIONI

 

 

SUBORDINAZIONE vedi IPOTASSI