Schede di grammatica italiana
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SOGGETTO

Nell’analisi logica, il soggetto (dal latino subiectum ‘che sta sotto, che è alla base’) è l’elemento della frase a cui si riferisce il predicato, con il quale concorda nel numero, nella persona e nel genere. Può indicare:

• la persona o la cosa che compie l’azione nelle frasi con verbo attivo

- Renzo ama Lucia

- Il martello colpì il chiodo

• la persona o la cosa che subisce l’azione nelle frasi con verbo passivo o riflessivo

- Luca si fa la barba

- La casa è stata arredata molto bene da Anna

• la persona o la cosa a cui è riferita una qualità, una condizione nelle frasi con predicato nominale

- I tuoi colleghi sono molto gentili

- Quell’auto è elettrica

Qualsiasi categoria grammaticale può svolgere la funzione di soggetto; quelle più usate sono il nome e il pronome

- Chiara si sveglia presto

- Lui lava sempre i piatti

ma anche l’aggettivo sostantivato, l’infinito sostantivato e la proposizione >>> soggettiva

- Il bello regnava nel Rinascimento

- Scrivere è la mia attività preferita

- È giusto che studi

Perfino l’articolo, la preposizione, la congiunzione, l’avverbio e l’interiezione possono fare da soggetto, in frasi in cui si parla della loro funzione grammaticale (allora per maggiore chiarezza vengono messi tra virgolette o in corsivo)

- «La» è l’articolo femminile

- «Per» è usato nel complemento di mezzo

- E si può usare anche a inizio di frase

- Troppo è un avverbio molto diffuso

- Oh può esprimere sorpresa

Il soggetto grammaticale è il soggetto della frase dal punto di vista della grammatica e dell’analisi logica

- Maradona calciò il pallone (Maradona = soggetto; calciò = predicato verbale; il pallone = complemento oggetto)

Il soggetto logico è invece il soggetto che di fatto compie l’azione (e può anche non coincidere con il soggetto grammaticale)

- Giulio ama la musica (= il soggetto grammaticale e il soggetto logico coincidono: Giulio)

- a Giulio piace la musica (= il soggetto logico è Giulio, quello grammaticale è la musica)

Il soggetto può essere sottinteso in diversi casi:

• quando è un pronome personale

- Resto a casa

- Andate a riposarvi

• quando emerge dal contesto complessivo

- Luca era felice. Il sole stava per tramontare sulla città e chiamò un taxi

• in una sequenza di proposizioni con lo stesso soggetto

- Carlo si presentò in orario, controllò la situazione, telefonò a Luigi e infine prese la decisione.

 

USI 

Di solito il soggetto si trova prima del verbo, ma in alcuni casi può anche essere messo dopo:

• per evidenziare il soggetto

- È stato Carlo

• nelle frasi ottative e volitive

- Ti sia leggera la terra

• nelle frasi esclamative

- Com’è bello Brad Pitt!

• nella frasi interrogative, soprattutto dirette

- Ti è piaciuto il regalo?

• dopo la fine della battuta del discorso diretto

- «Fa’ attenzione» diceva spesso mio padre.

 

STORIA 

Nella tradizione letteraria dei secoli scorsi era molto frequente posporre il soggetto al verbo

- Movesi il vecchierel canuto e bianco (F. Petrarca, Canzoniere).

 

VEDI ANCHE   

forma attiva, passiva e riflessiva

predicato nominale

predicato verbale

 

 

SOGNIAMO O SOGNAMO? vedi -GNARE, VERBI IN

 

 

SOLERE vedi DIFETTIVI, VERBI

 

 

SOPRA O SOPRA A?

Quando l’avverbio sopra è usato in funzione preposizionale, è preferibile usare la forma sopra senza la preposizione a

- Sopra il tavolo c’è un vassoio

- Il cielo sopra Berlino 

La forma sopra a non è da considerarsi scorretta, ma piuttosto colloquiale e informale 

- Sopra al mio tavolo della cucina (www.facebook.com)

Prima di un pronome >>>personale tonico, si preferisce usare la forma sopra di

- E godersi il cielo sopra di noi (P. Turci, Il cielo sopra di noi).

 

VEDI ANCHE   

preposizioni

 

 

SOPRA-, SOVRA-

È un >>>prefisso derivato dal latino supra e indica superiorità, eccesso, ma anche – in senso proprio – una ‘posizione superiore, in alto’. 

Si trova in parole composte derivate dal latino (sopravvivere, sovrabbondanza) o formate modernamente da sostantivi, aggettivi e verbi 

- popolamento> sovrappopolamento 

- naturale> soprannaturale

- eccitare> sovreccitare

Il prefisso può conferire valore di superlativo all’aggettivo a cui si combina

- fino > sopraffino (= molto fino).

 

USI 

Di norma dopo sopra- e sovra- si ha il >>>raddoppiamento sintattico della consonante con cui inizia la parola seguente

- sovra + porre > sovrapporre 

- sopra + naturale > soprannaturale

- sopra + tutto > soprattutto

Questa regola, che è pressoché assoluta per le parole più diffuse e più antiche, non è sempre seguita per composti moderni e per molti termini tecnici

- sopracomposto, sopracornice, soprarenale, sovratensione

A volte sono accettate entrambe le grafie

- sopralluogo / sopraluogo

- soprattassa / sopratassa

- sopravvalutare / sopravalutare

Davanti a una parola che comincia con vocale, si ha spesso l’elisione della -a finale di sopra- o sovra-

- sovreccitare, sovrumano

Tuttavia, per alcuni composti sono adoperate anche le forme intere 

- sopraelevare, sovraesposto

Quanto all’uso dell’una o dell’altra delle due varianti sopra- e sovra-, non esiste una norma assoluta, tranne quella basata sull’uso, verificabile attraverso la consultazione del vocabolario. Ci sono parole in cui oggi è obbligatorio l’uso di sopra-

- soprammobile, soprannome, soprattutto

e altre in cui oggi è obbligatorio l’uso di sovra-

- sovrumano, sovrapporre, sovrabbondanza

Ciò non toglie che in passato fossero diffuse forme come soprumano, soprapporre, soprabbondanza, oggi sentite come irrimediabilmente antiquate.

In altri casi, invece, sono possibili entrambe le forme, magari con una preferenza determinata dall’uso

- sovraccarico (più frequente) / sopraccarico (meno frequente) 

- sovrastare (più frequente) / soprastare (meno frequente) 

- soprannaturale (più frequente) / sovrannaturale (meno frequente)

Infine in altri casi sono accettate più forme

- soprintendere / sopraintendere / sovrintendere / sovraintendere. 

 

 

SOPRATTUTTO O SOPRATUTTO?

La forma corretta è soprattutto, con il >>>raddoppiamento sintattico, come previsto dalla norma generale. 

La forma sopratutto, abbastanza diffusa, è da considerarsi scorretta, ed è dovuta all’influenza di forme come dopotutto, oltretutto ecc.

 

 

AGGETTIVI SOSTANTIVATI

Gli aggettivi sostantivati (detti anche nominalizzati) sono aggettivi che assumono la funzione di nome. 

Sono preceduti dall’articolo >>>determinativo o >>>indeterminativo, o da un altro elemento come un aggettivo >>>numerale, >>>dimostrativo, >>>indefinito

- Il buono, il brutto, il cattivo 

- Un ricco va a Montecarlo

- Questi giovani sono incorreggibili

- Certi studiosi sono antipatici

L’aggettivo sostantivato maschile può sostituire un nome astratto

- il giusto (= ciò che è giusto, la giustizia)

- il buono (= ciò che è buono, la bontà)

- il bello (= ciò che è bello, la bellezza)

In molti casi l’aggettivo sostantivato si ottiene con l’omissione del nome

- la destra (= la mano destra)

- il sinistro (= il piede sinistro)

- il Neolitico (= il periodo neolitico)

- il Pavese (= il territorio pavese)

- una retta (= una linea retta)

- la mobile (= la squadra mobile)

Naturalmente si può combinare con un aggettivo qualificativo, che segue o precede

- Quel simpatico povero sta all’angolo della via

- Un ricco generoso non è così frequente.

 

STORIA 

In numerosi casi il valore originario di aggettivo si è perso con l’uso e non viene più avvertito

- il giornale (= il foglio giornale, cioè ‘quotidiano’) 

- la capitale (= la città capitale, cioè ‘più importante’) 

- il mobile (= l’arredo mobile, cioè ‘che può essere spostato’) 

- il sonnifero (= il medicinale sonnifero, cioè ‘che aiuta a prendere sonno’).

 

 

SOSTANTIVATO, INFINITO vedi INFINITO

 

 

SOSTANTIVI vedi NOMI

 

 

SOTTO-

È un >>>prefisso derivato dal latino subtus. Indica una posizione inferiore, in senso sia proprio, sia figurato. 

Si trova in parole >>>composte formate modernamente da sostantivi, aggettivi e verbi

- suolo > sottosuolo

- cutaneo > sottocutaneo

- mettere > sottomettere

La vocale finale -o del prefisso può cadere davanti alla vocale iniziale del secondo elemento

- aceto > sottaceto

- intendere> sottintendere

oppure si può conservare

- ascella > sottoascella

- alimentare > sottoalimentare.

 

 

SOTTO O SOTTO A?

Sono corrette entrambe le forme

- Il gatto si era nascosto sotto il tavolo

- La valigia è sotto al letto

Prima di un pronome >>>personale tonico, la sequenza preferibile è sotto di

- Con la terra sotto di me / l’aereo sembra fermo (Nek, Con la terra sotto di me).

 

 

SOTTO TERRA O SOTTOTERRA?

Sono corrette entrambe le grafie, sia quella separata sotto terra sia quella con >>>univerbazione sottoterra

- Vecchie leggende che tornavano con la tenebrosa insistenza di ciò che sta sottoterra (S. Nievo, Le isole del paradiso)

- faceva un fracasso strano, come un tuono ma sotto terra (P. Levi, La chiave a stella)

Come in altre espressioni simili (sotto voce / sottovoce, sotto vuoto / sottovuoto e così via), la grafia è dovuta alla diversa funzione grammaticale di sotto: preposizione in sotto terra (che è un complemento di stato in luogo); prefisso in sottoterra (che è un avverbio).

 

 

SPECIE O SPECI?

Il plurale del sostantivo femminile specie è specie, perché si tratta di un nome invariabile (>>>invariabili, nomi e aggettivi) proveniente dal latino speciem (al plurale species)

- L’emergenza continua: a rischio molte specie di pesci (www.wwf.it)

- Vi sono molte specie di narcisismi (P. Citati, Tolstoj)

La forma speci, scorretta, è formata sul modello dei nomi femminili in -e (la tigre > le tigri) ed è molto frequente nell’uso

- è possibile visitare il parco naturale Ucka che è costituito da molte speci animali e vegetali protette (www.adria24.it).

 

VEDI ANCHE   

genere dei nomi