006 I verbi
ausiliari ed i verbi servili
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Gli ausiliari sono
avere ed essere.
Avere,
in quanto ausiliare, si usa generalmente
per formare i tempi composti dei verbi transitivi
e di quelli intransitivi.
Esempio:
Ho
letto
questo libro.
Essere
si usa generalmente per formare i tempi
composti dei verbi riflessivi,
dei verbi pronominali, di alcuni verbi intransitivi e impersonali e
di tutti i verbi al passivo.
Esempio:
Sono
andato
a Milano.
I verbi
essere
e
avere
sono verbi che possiedono anche un significato proprio:
- essere
significa: "accadere,
trovarsi,
esistere".
Esso si coniuga nei tempi
composti con l'ausiliare
essere.
Esempio:
Sono stato in India.
- avere
significa "possedere,
tenere, sentire".
Esso si coniuga nei tempi
composti con l'ausiliare
avere.
Esempio:
Ho avuto
qualche problema.
Ho
freddo.
Alcuni verbi possono essere coniugati sia
con essere che con avere, a seconda
che siano
usati
transitivamente
o intransitivamente.
Esempio:
Ho corso
un grave pericolo.
È corso
dal medico.
È
scesa dall'aereo.
Ho sceso le scale.
La scelta tra
avere
o
essere
può dar luogo
ad un cambiamento di
significato.
Esempio:
È piovuto
ieri. (l'azione è vista
in un momento preciso)
Ha piovuto
tutto il giorno. (l'azione è vista nel suo svolgimento)
I verbi
servili possono accompagnare un verbo
all'infinito. Essi modificano
l'azione espressa
dall'infinito, apportando un
significato complementare di necessità (dovere), di possibilità
(potere) o di volontà
(volere).
Esempio:
Devo
andare.
Nota bene:
Nei tempi composti, quando sono seguiti
da un infinito, essi prendono l'ausiliare dell'infinito.
Esempio:
Ha dovuto
fare
la spesa ieri.
Sono dovuto
partire.