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Òåêñòû-6 Ðóêîâîäñòâî ïåäàãîãà
| 8. IL CIBO, I PASTI E L’ABBIGLIAMENTO A. Quale preferisco tra gli agrumi? Il pompelmo, senza dubbio. I pompelmi sono aspri e li preferisco alle arance e ai limoni. Le prime sono troppo dolci, gli altri sono troppo acidi. Tra i frutti di bosco i miei preferiti sono il mirtillo, il lampone e la mora. La fragola, non la digerisco! Il melone e l’anguria non esistono per me. Invece mangio volentieri le pesche, le prugne, le albicocche, i cachi, i fi chi e i datteri. Le mele, le pere, l’uva, le ciliegie le trovo noiose. La verdura ed i legumi? Non posso vivere senza la zucca, il carciofo, il sedano e il porro. Le melanzane, le zucchine, i fagiolini, i ravanelli, il peperone, il coriandolo, la cipolla e i cetrioli li mangio quasi ogni giorno. L’asparago e il cavolfi ore li trovo ripugnanti. La lattuga, la carota e il pisello sono insipidi, almeno per me. Purtroppo, sono allergico ai pomodori, all’aglio e alle noci. Gli spinaci, il broccolo e il cavolo mi danno il vomito. Alle patate è vietato l’ingresso a casa mia! Quanto al resto, il pane lo compro senza lievito, la carne solo di pollo o di manzo, niente torte, latticini, salumi e frutti di mare. Cosa? Il pesce? Sì, certo, la trota, lo sgombro e l’aringa. Da bere, il tè allo zenzero o alla cannella e la camomilla. Lo prendo con la cioccolata amara. Gli alcolici? Lo spumante a Capodanno! Tutti dicono che sono troppo esigente, diffi cile, perfi no schizzinosa. Ma io me ne frego. |
| B. Che peccato ñhe non sei potuta venire alla festa di Caterina! È stato un vero banchetto con una selezione di piatti eccezionale. Stavamo a una tavola grandissima. Caterina ha anche invitato un cuoco e un cameriere. Come antipasto abbiamo mangiato bruschette alle acciughe, funghi ripieni, focacce al ro98 smarino farcite con olive e mortadella, insalata di avocado, uova e pomodori cotti con la pancetta croccante, crostini di tonno e ceci al prezzemolo, fagottini con lenticchie e gamberi al basilico e all’olio. Come primo piatto hanno servito spaghetti alle vongole e risotto allo zaff erano con scampi. Come secondo c’era un rotolo di tacchino alle castagne, straccetti di pollo al melograno, involtini di vitello al pistacchio e spiedini di agnello alla griglia. E per fi nire, il dolce: una torta millefoglie alla crema pasticcera, una crostata al ribes e al rabarbaro, della granita, del gelato alla vaniglia e alla banana. Tutto è stato da leccarsi i baffi . Anche le bevande: spremute di limone e d’arancia, vino rosso e bianco, secco e dolce, grappa, tè al gelsomino e caff è. |
| C. Vorreste cucinare quella zuppa di barbabietole che abbiamo assaggiato in Russia? Eccovi la ricetta del borsch. Aff ettate 500 g. di carne di manzo, versate la carne in una pentola con un litro di acqua, aggiungete alloro, pepe e sale, fate bollire la carne sino a ottenere il brodo. Non friggete la cipolla, solo rosolatela, pulite 2 barbabietole, 2 carote e 1 patata, grattugiate la carota e il cavolo, tagliate il resto delle verdure a dadini, tritate gli spicchi di aglio, 101 aggiungete tutto al brodo insieme a 3 pomodori, mescolate il tutto, spolverate con prezzemolo, aneto o coriandolo, chiudete il coperchio e lasciate bollire per 25 minuti. Servite con panna acida! |
| D. Quella notte prima dell’inizio dei saldi si sentiva ora eccitata, ora turbata, provava i brividi immaginandosi all’entrata dei grandi magazzini. Sconti, saldi... queste parole le giravano nella testa, nel cervello. A letto, già mezzo addormentata, toccava gli abiti di velluto, i vestiti lussuosi, palpava la stoff a, i tessuti, vedeva davanti a sè giacche a righe, maglioni con bottoni in legno, gonne a pieghe e a balze, maglie di lino, magliette di cotone che erano sospese e dondolavano in attesa delle sue tenere mani. E poi giubbotti sfarzosi con cappucci, cappotti sofi sticati, pelliccie sontuose di diversi tagli, colori, forme, materiali, questa qua con la fodera di seta senza maniche, quella lì con le tasche ma senza il colletto. Andando avanti divorava con lo sguardo i reggiseni di pizzo provocanti senza spalline ed imbottiti, i collant di lana, le scarpe nere con tacchi a spillo da svenire, quelle di vernice, di cuoio con i lacci, le ballerine e i mocassini belli da impazzire, gli stivali turchesi col tacco alto e quelli con la suola di gomma, le pantofole di camoscio. Finalmente i gioielli, che abbondanza! Bracciali, orecchini e fermacapelli d’argento, collane e anelli d’oro, catenine, ciondoli e croci la attiravano brillando. L’ambra, le perle, i diamanti, gli zaffi ri, tutto scintillava. Le lenzuola, le federe e le coperte color viola e lilla, i guanciali di tutti le forme: rettangolari, quadrati, triangolari. E tutto di alta qualità. Oddio, non ne poteva più. Le palpebre le diventavano pesanti e lei crollava poco a poco nell’abisso del sonno. |
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