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7. IL VIAGGIO
A. Finalmente ho realizzato quello che era il mio sogno
da molto tempo. Quattro mesi fa sono stata in vacanza in
Sardegna per tre settimane. Lì la natura è impressionante e
spettacolare. Il clima è formidabile: in giugno non piove e fa
caldo. Le spiagge sono stupende e splendide, la sabbia è bianca
e sottile, l’acqua è limpida e trasparente. Le rocce franate e
gli scogli di Cala Mariolu mi hanno stupito più di tutto. È
la migliore spiaggia per cavalcare le onde e veramente un
paradiso tropicale. Ci ho trascorso momenti indimenticabili
fra cui un tramonto magico sul faro che mi ha fatto pensare
ai miti e agli Dei antichi. Prima volevo andare in campeggio
ma ci ho rinunciato: non si sa mai dove montare la tenda! Ho
pianifi cato l’itinerario minuziosamente. Ogni settimana ho
alloggiato in una parte diff erente dell’isola. Poiché era alta
stagione, ho preferito prenotare le camere singole con la prima
colazione compresa negli ostelli di Cagliari, Olbia e Alghero.
Ho noleggiato una macchina che avevo prenotato in anticipo e
così non mi sono dovuto preoccupare del trasporto. In questo
modo ho percorso tutta l’isola in lungo e in largo. Se deciderete
di andarci vi consiglio di portare la maschera e le pinne per
fare immersione, una sedia a sdraio pieghevole e ovviamente le
creme solari. Il primo giorno mi sono bruciata anche se mi ero
spalmata la crema protettiva! Dopo la schiena mi faceva male,
cercavo di stare all’ombra così da non rischiare più. Adesso
avvicino all’orecchio la conchiglia che ho raccolto sulla riva e
sento il rumore del mare che mi manca tanto...
 
B. Fare la settimana bianca in Armenia? Non ci pensavo
nemmeno, pensavo di andare in montagna in Slovenia all’inizio
di gennaio. Avevamo già passato le ferie sulla neve in Spagna,
in Polonia, in Norvegia. Quando Sergio me l’ha proposto
non sapevo cosa dirgli. Certo, per lui l’Armenia era un paese
in più. Quanto a me, non sono un giramondo. «Dove si trova
esattamente?» pensavo. Non ne avevo la più pallida idea.
Supponevo che fosse a sud della Russia e avevo ragione. Poco
dopo ho detto di sì: in fi n dei conti l’Armenia è un paese esotico,
almeno per me, e io non sono stato mai fuori dall’Europa. Il
primo ostacolo è stato il visto. Bisognava andare in treno fi no
a Roma per fare una domanda di visto al consolato armeno.
Per rilasciarlo ci volevano 5 giorni. Il secondo ostacolo è stato
il mio passaporto, che era scaduto. In tre settimane ne ho fatto
uno nuovo, ancora una settimana ed ecco, abbiamo ottenuto i
visti. Volevamo volare con una compagnia a basso costo ma non
c’era. Allora abbiamo prenotato due biglietti di andata e ritorno
in classe economica via Kiev della compagnia aerea nazionale
ucraina con uno scalo di un’ora e mezza. Purtroppo su questi
voli non abbiamo potuto accumulare miglia con le nostre carte
fedeltà di Alitalia. Avevamo il volo a Capodanno. Alla stazione
di Napoli Centrale regnava una gran confusione, c’era una gran
folla di gente nell’atrio della stazione. Qualcuno è caduto sulle
rotaie e per questo il traffi co è stato rallentato e noi non capivamo
qual era il nostro binario. In breve, siamo partiti con un ritardo
di 25 minuti. Abbiamo fatto il cambio a Roma Termini e siamo
arrivati a Fiumicino due ore prima della partenza dell’aereo. È
andato tutto bene, senza problemi: abbiamo eff ettuato il checkin,
abbiamo consegnato le nostre valigie e ricevuto le carte
d’imbarco, poi abbiamo passato il controllo di sicurezza, il
decollo è avvenuto in orario e l’atteraggio è stato soffi ce, quasi
impercettibile, uno scalo breve, l’arrivo in orario, il ritiro bagagli
rapido, il controllo passaporti senza intoppi, la dogana anche
ma... nessuno dell’agenzia turistica è venuto a prenderci!
 
C. Guido fi n da quando avevo 19 anni. Essere al volante e
spostarsi in macchina è una cosa naturale per me. Ho viaggiato
in macchina da solo per tutta l’Europa l’estate scorsa: da Mosca
via Anversa e Lione fi no a Genova e poi indietro via Salisburgo
fi no a Danzica e poi in traghetto fi no a Helsinki. Dunque,
sono un guidatore esperto ma anche spericolato. Due settimane
fa ho avuto il mio primo incidente in 15 anni. Quel giorno
aprivamo una succursale in uno dei nuovi sobborghi all’altra
estremità della città e l’indomani dovevo andare in ferie. Faceva
già giorno quando sono partito da casa. Dovevo arrivarci prima
delle 8 e per arrivare a destinazione ci volevano 55 minuti. Non
ci ero mai stato ma con l’aiuto del navigatore contavo di arrivarci
in tempo. Invano: ho avviato il motore ma non sono riuscito a
mettere in moto la macchina per 15 minuti a causa del forte gelo.
E poi, siccome avevo poca benzina, ho dovuto fare il pieno dal
benzinaio all’angolo di via dei Fabbri. Meno male che ho acceso
la radio, chi se l’aspettava – «Vi comunichiamo che via degli
Insorti nella zona del Cimitero degli Eroi è chiusa al traffi co a
causa della rottura di una tubatura che la notte scorsa è esplosa
spaccando l’asfalto. Vi preghiamo di aggirare la zona e...» Cavolo!
Ci mancava solo questo. Mi sono avviato subito e ho deciso
di fare il giro largo per prendere l’autostrada. Poco prima di
svoltare dall’autostrada mi hanno chiamato e così ho superato
la mia uscita. Ho imprecato come un turco perchè ormai stavo
andando verso il pedaggio. Mi sono fermato sul ciglio della strada
e ho messo la freccia per fare la retromarcia. Verso le 8:15 già
imboccavo la strada dove si trovava la succursale ma non c’era
posto perciò ho parcheggiato la macchina in una stradina di
fi anco all’edifi cio. Che quella stradina fosse a senso unico e con
il divieto di sosta me ne sono reso conto molto più tardi, alle 14,
quando sono uscito dalla fi liale. Due simili infrazioni al codice
della strada possono comportare sia il ritiro della patente sia una
grossa multa. Cionondimeno non mi hanno rimosso la macchina!
Ho avuto fortuna, senza dubbio. Per rientrare a casa ho fatto
un’altra strada, una che mi pareva più corta. Avevo un po’ fretta
perchè aspettavo la consegna di un pacco alle 15. Riconosco di
aver accelerato qualche volta raggiungendo gli 88 chilometri ma
comunque senza superare il limite di velocità, due volte ho tagliato la strada, sono passato una volta con il rosso (non ho avuto
il tempo per frenare e non c’era nessuno!) e ho percorso un tratto
sulla corsia preferenziale. In corso Crimea, che è una discesa
ripida, c’erano pochi veicoli: ho voluto sorpassare la Nissan che
si trovava davanti a me e ho cominciato a girare a sinistra. Nello
stesso istante mi hanno urtato da dietro ed io, per evitare un
frontale, slittando sulla carreggiata sono andato a sbattere contro
un albero! Il fuoristrada di dietro si è scontrato con la Nissan con
tanta forza che quella si è rovesciata. Tutto sommato ci è andata
bene: due autisti incolumi ed il terzo autista lievemente ferito.
I danni alla mia KIA riguardano il paraurti, il cofano, il bagagliaio,
i fari, il motore, il telaio, il parabrezza, il tergicristallo, le
gomme: tutte parti ammañcate, rotte e spaccate. Spero di farmi
risarcire dall’assicurazione ma devo ancora comprare i pezzi di
ricambio.

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