OTTANTASEIESIMA LEZIONE

Storia di un pezzo di legno

1 In quel punto fu bussato alla porta. - Passate pure - disse il falegname, senza aver la forza di rizzarsi in piedi. (1) (2)

2 Allora entrò in bottega un vecchietto tutto arzillo, il quale aveva nome Geppetto ;

3 ma i ragazzi del vicinato, quando lo volevano far montare su tutte le furie, lo chiamavano col soprannome di Polendina,

4 a motivo della sua parrucca gialla che somigliava moltissimo alla polendina di granturco.

5 Geppetto era bizzosissimo. Guai a chiamarlo Polendina! Diventava subito una bestia e non c'era più verso di tenerlo.

(3)

6 — Buon giorno mastr'Antonio - disse

Geppetto, - Che cosa fate costì per terra?

(4) (5) (N1)
 

7 — Insegno l’abbaco alle formicole.

- Buon prò vi faccia!

8 — Chi vi ha portato da me, compar Geppetto?

- Le gambe. Sappiate, mastr’Antonio, che son venuto da voij per chiedervi un favore.

9 — Eccomi qui, pronto a servirvi - replicò il

falegname, rizzandosi su i ginocchi. (N1)

10 — Stamani m’è piovuta nel cervello un'idea.

- Sentiamola.

11 — Ho pensato di fabbricarmi da me un bel

burattino maraviglioso, che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali.

12 Con questo burattino voglio girare il mondo, per buscarmi un tozzo di pane e un bicchier di vino ; che ve ne pare? (6)

13 — Bravo Polendina! - gridò la solita vocina,

che non si capiva di dove uscisse. (N1)

14 A sentirsi chiamar Polendina, compar Geppetto diventò rosso come un peperone dalla bizza, e voltandosi verso il falegname, gli disse imbestialito : (3)

15 — Perché mi offendete?

- Chi vi offende?

- Mi avete detto Polendina!...

- Non sono stato io.

16 — Sta un po’ a vedere che sarò stato io! lo

dico che siete stato voi.

- No!

- Sì!

- No!

-Sì!

17 E riscaldandosi sempre più, vennero dalle parole ai fatti, e acciuffatisi fra di loro, si graffiarono, si morsero e si sbertucciarono.

7 — - J'apprends le calcul aux fourmis.

- Grand bien vous fasse!

8 — Qui vous a amené (porté) chez moi, Père (compère)

Geppetto?

- Mes (les) jambes!... Sachez, Maître Antonio, que je suis venu chez vous pour vous demander un service.

9 — Me voici, prêt à vous être utile (servir), répliqua le

menuisier en se dressant sur ses (les) genoux.

10 — Ce matin (il a plu) une idée a jailli dans ma cervelle.

- Voyons ça! (Ecoutons-la)

11 — J'ai pensé me fabriquer (de) moi [-même] un beau

pantin de bois ; (mais) oui, un pantin merveilleux qui sache danser, faire (tirer) de [l’]escrime et des (les) sauts périlleux (mortels).

12 Et avec ce pantin, je veux faire le tour du monde pour gagner mon (un) bout de pain et mon (un) verre de vin. Qu'est-ce que vous en pensez? (Que vous en semble-t-il?)

13 — Bravo, Polendina! [s’Jécria la même petite voix qui

sortait on ne savait d’où.

14 En s’entendant (A s’entendre) appeler Polendina, le père Geppetto, de (la) colère, devint rouge comme une pivoine (un poivron) et, se tournant vers le menuisier, fou de rage, lui dit :

15 — Pourquoi m’insultez-vous?

- Qui vous insulte?

- Vous m'avez appelé (dit) Polendina!

- Ce n'est pas moi!

16 — Vous n'allez tout de même pas dire que c’est moi!

(Reste voir un peu que ce doit avoir été moi) Moi, je dis que c'est vous!

- Non!

- Si!

- Non!

- Si!

17 Et, s’échauffant de plus en plus, (toujours plus) des paroles ils [en] vinrent aux coups (faits) et, s'étant attrapés l'un l'autre, (entre eux) ils se griffèrent, se mordirent et se battirent [comme des chiffonniers).

18 Finito il combattimento, mastr’Antonio si trovò fra le mani la parrucca gialla di Geppetto, e Geppetto si accorse di avere in bocca la parrucca brizzolata del falegname.

19 — Rendimi la mia parrucca - disse mastro

Antonio. (N1)

- E tu rendimi la mia, e rifacciamo la pace. -

20 I due vecchietti, dopo aver ripreso ognuno di loro la propria parrucca, si strinsero la mano e giurarono di rimanere buoni amici per tutta la vita. (7) (N1)

(Tratto da C. COLLODI, "Pinocchio”)
* * * * *
ESERCIZI : 1. "Dopo andò a guardarsi allo specchio, e gli parve d’essere un altro. — 2. Non vide più riflessa la solita immagine della marionetta di legno, ma vide l'immagine vispa e intelligente di un bel fanciullo coi capelli castagni, cogli occhi celesti e con un aria allegra e festosa come una pasqua di rose. - 3. - Levatemi una curiosità, babbino : ma come si spiega tutto questo cambiamento improvviso? - Gli domandò Pinocchio saltandogli al collo e coprendolo di baci. - 4. - Questo improvviso cambiamento in casa nostra è tutto merito tuo, - disse Geppetto. - Perchè merito mio?...

- Perchè quando i ragazzi, di cattivi diventano buoni, hanno la virtù di prendere un aspetto nuovo e sorridente anche all interno delle loro famiglie. - 5. - E il vecchio Pinocchio di legno dove si sara nascosto? - Eccolo là, - rispose Geppetto : e gli accennò un grosso burattino appoggiato a una seggiola, col capo girato da una parte, con le braccia ciondoloni e con le gambe incrocicchiate e ripiegate a mezzo, da parere un miracolo se stava ritto. - 6. -Com'ero buffo quand'ero burattino! e come ora son contento di esser diventato un ragazzino perbene!...”