OTTANTACINQUESIMA LEZIONE I miei compagni (1)

1 II ragazzo che mi piace più di tutti, si chiama Garrone, è il più grande della classe, ha quattordici anni, la testa grossa, le spalle larghe ;

2 è buono, si vede quando sorride ; ma pare che pensi sempre, come un uomo.

3 Ora ne conosco già molti dei miei compagni.

4 Un altro mi piace pure, che ha nome Coretti, e porta una maglia color cioccolata e un berretto di pelo di gatto : (2)

5 sempre allegro, figliuolo d’un rivenditore di legna, che è stato soldato nella guerra del’66, nel quadrato del principe Umberto, e dicono che ha tre medaglie. (1) (3) (4)

6 C’è il piccolo Nelli, un povero gobbino, gracile e col viso smunto. C’è un molto ben vestito, che si leva sempre i pel uzzi dai panni, e si chiama Votini. (3)

7 Nel banco davanti al mio c’è un ragazzo che chiamano il muratorino, perchè suo padre è muratore ; una faccia tonda come una mela, con un naso a pallottola : (3)

8 egli ha un’abilità particolare, sa fare il muso di lepre, e tutti gli fanno fare il muso di lepre, e ridono ;

9 porta un piccolo cappello a cencio che tiene appallottato in tasca come un fazzoletto.

10 Accanto al muratorino c’è Garoffi, un coso lungo e magro, col naso a becco di civetta e gli occhi molto piccoli, (5)

11 che traffica sempre con pennini, immagini e scatole di fiammiferi, e si scrive la lezione sulle unghie, per leggerla di nascosto.

12 C'è poi un signorino, Carlo Nobis, che sembra molto superbo, ed è in mezzo a due ragazzi che mi son simpatici : (3)

13 il figliuolo d’un fabbro ferraio, insaccato in una giacchetta che gli arriva al ginocchio, pallidino che par malato e ha sempre l'aria spaventata e non ride mai ; (3)

14 e uno coi capelli rossi, che ha un braccio morto, e lo porta appeso al collo : - suo padre è andato in America e sua madre va attorno a vendere erbaggi.

15 È anche un tipo curioso il mio vicino di sinistra, - Stardi, - piccolo e tozzo, senza collo, un grugnone che non parla con nessuno, e pare che capisca poco, ma sta attento al maestro senza batter palpebra, con la fronte corrugata e coi denti stretti : (3)


16 e se lo interrogano quando il maestro parla, la prima e la seconda volta non risponde, la terza volta tira un calcio.

17 E ha daccanto una faccia tosta e trista, uno che si chiama Franti, che fu già espulso da un’altra sezione.

18 Ci sono anche due fratelli, vestiti eguali, che si somigliano a pennello, e portano tutti e due un cappello alla calabrese, con una penna di fagiano.

19 Ma il più bello di tutti, quello che ha più ingegno, che sarà il primo di sicuro anche quest'anno, è Derossi ; e il maestro che l'ha già capito, lo interroga sempre.

20 lo però voglio bene a Precossi, il figliuolo del fabbro ferraio, quello della giacchetta lunga, che pare un malatino ; dicono che suo padre lo batte ; (3) (4)

21 è molto timido, e ogni volta che interroga o tocca qualcuno dice : - Scusami, - e guarda con gli occhi buoni e tristi.

(Tratto da E. DE AMICIS, “Cuore".)