SETTANTANOVESIMA LEZIONE Le feste

1 “Paese che vai, usanza che trovi” : è proprio vero, e lo è ancora di più per quanto riguarda gli usi e i costumi legati alle “feste comandate” : Natale, Capodanno e Pasqua.

2 Anche in Italia, dovunque ci si rechi, si riscontra che la gente festeggia in mille maniere queste ricorrenze, (N5)

3 a seconda del temperamento : lo spirito chiassoso e buontempone dei Meridionali,

o il carattere più freddo e razionale dei Settentrionali.

4 D'altronde, sono gli Italiani del Sud a possedere le tradizioni più antiche e più autenticamente mediterranee. (N5)

5 Nelle grandi città del Nord, il calore e l’emozione che altrove accompagnano le festività, vanno via via scomparendo, e, a parte l’albero e il presepio natalizi, (N5)
6 che solo i bimbi si preoccupano ancora, costantemente, di approntare per la fatidica “notte santa”, le uniche tradizioni che permangono sono quelle gastronomiche :

7 il tacchino o il cappone per Natale, con il panettone come immancabile dolce, le lenticchie con lo zampone a Capodanno e, a Pasqua, l’agnello arrosto, l’uovo di cioccolata e la colomba, una specie di ciambella con mandorle e canditi. (1)

8 Che sia la tavola nel senso del cosiddetto “desco familiare” o piuttosto la buona cucina a tenere ancora legati i freddi Settentrionali al senso della festa? (2) (N2)

9 Può darsi ; del resto, nel caso fosse valida la seconda ipotesi, non ci sarebbe di che meravigliarsi : gli Italiani, si sa, sono “buone forchette”! (3) (4) (N4)

10 Le tradizioni più vistose e divertenti sono quelle dell’Italia del Sud : già a Roma, dove

il clima è ancora molto mite sotto Natale, (1)

11 la tentazione di passare la notte del veglione per la strada, all'aria aperta, è forte ; ciò non ostante, non è proprio il caso di fare quest’esperienza :

12 a mezzanotte, in punto, cominciano a piovere dalle finestre tavoli, sedie, lavandini, piatti, televisori, oggetti di ogni sorta e di ogni... peso!

13 E' tradizione, a Roma, buttare dalla finestra le cose vecchie che si hanno in casa, destinate ad essere rimpiazzate coll'anno nuovo.

14 Grandi vittime di questo fenomeno : gli spazzini, che cominciano l’anno nuovo con un sacco di lavoro straordinario, e... gli anziani, che ogni anno temono di essere "defenestrati” dai nipotini!

15 Anche a Napoli si trovano degli adepti di questa consuetudine, ma il fenomeno più importante del Capodanno partenopeo resta senz’altro quello dei fuochi d’artificio :

16 su ogni balcone, ogni famiglia, anche la più povera, organizza il suo spettacolo pirotecnico con petardi, girandole e mortaretti, per acquistare i quali ha spesso dovuto fare sacrifici e dare fondo agli ultimi risparmi!

17 I fuochi d’artificio esplodono tutti allo scoccare della mezzanotte, e luci e colori sono tanti e tali da illuminare a giorno per parecchi minuti il golfo di Napoli, offrendo uno spettacolo magico e indimenticabile all’anno che viene. (5) (N3)

18 Scherzare col fuoco resta però sempre pericoloso, e il giorno dopo, molti di quegli artificieri improvvisati si ritrovano a festeggiare il Capodanno... all’ospedale!

19 Non si dimentichi la festa della Befana, il sei gennaio, in cui ogni bambino buono attende impazientemente che questa “vecchiaccia” arrivi, a cavallo di un manico di scopa, a portargli una calza piena di dolciumi ; (N2)

20 e quelli cattivi? Per loro nella calza ci sarà... carbone! Con la crisi energetica attuale, ben presto sarà più conveniente essere cattivi!

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ESERCIZI : 1. Allo scoccare della mezzanotte, dovunque si sia, si vedono piovere dalle finestre oggetti di ogni sorta, lavandini, vasche da bagno, televisori, insomma, di tutto un po'. - 2. Tutta la gente di qui fa una strana danza davanti alla porta di casa altrui prima di entrarvi ; che sia un'usanza locale? - 3. Macché usanza locale! Non vedi che si puliscono le scarpe sullo zerbino? - 4. La gente del Sud, si sa, è chiassosa e buontempona, ma di persone gioviali se ne incontrano anche altrove, anzi dappertutto. - 5. Nei miei viaggi ho riscontrato che in tutti i paesi, gli usi e le tradizioni antiche vanno via via scomparendo a causa del progresso.