CINQUANTANOVESIMA LEZIONE
L'arte italiana II
1 La collaborazione tra artisti e potere economico-politico, inserita in un tutto
sociale che garantiva a entrambi un pubblico a cui rivolgere il proprio messaggio, è
la caratteristica del periodo rinascimentale.
2 Se durante la Controriforma, che corrisponde al fiorire del Barocco, l'arte diventa
uno strumento di esaltazione degli ideali della chiesa,
3 ed è concepita come spettacolo permanente da offrire al popolo (risale a quegli anni
l'assetto urbanistico di Roma papalina, i cui principali artefici furono Raffaello
prima, Bernini poi),
4 è proprio in questo periodo, a cavallo tra il 500 e il 600, che si apre
definitivamente e in maniera più vistosa la frattura tra artista e società che sarà
caratteristica di tutta l'arte moderna :
5 l’artista perde il suo pubblico, o meglio se ne isola, rifiuta le committenze,
chiede una più grande indipendenza ideale, si ripiega su se stesso : (N4)
6 se prima poteva offrire la sua mano d'opera ad una larga schiera di mecenati, il che
gli garantiva la libertà di potere cambiare padrone quando voleva,
7 ora il titanico sforzo unificatore della chiesa di Roma assorbe tutte le energie
intellettuali della penisola.
8 Dopo il precursore Michelangelo, che già ha scandalizzato i contemporanei coi suoi
atteggiamenti scontrosi ed eccentrici, ma che visse comunque coperto di gloria,
9 il paladino di questo nuovo tipo di artista "maledetto” è Caravaggio.
10 È proprio in Italia, dove le manifestazioni del bello erano impensabili se avulse
da un rapporto tra arte, vita associata, e potere politico,
11 strutturato nella forma della città rinascimentale, che questa frattura tra artista
e società ha avuto le conseguenze più gravi :
12 il 700 e l’800 segnano una battuta d'arresto nell’evoluzione dell’arte italiana :
13 per quanto alcune personalità geniali isolate continuino a dare lustro ad una
tradizione prestigiosa, come, nel 700, Tiepolo e Canaletto a Venezia, Luca Giordano a
Napoli,
(1) (N1)
14 quella italiana non è più una civiltà artistica ; a partire dall’800, grandi
maestri come Medardo Rosso, Modigliani, Boccioni,
15 per trovare un ambiente propizio allo sviluppo del loro discorso estetico sono
emigrati a Parigi, diventata ormai il nuovo baricentro della cultura europea ; (2)
(N2)
16 le esperienze di chi non ha emigrato,come
i macchiaioli, Fattori e Segantini, sono solo intelligenti riflessioni provinciali
sulla grande stagione impressionista che ha luogo oltralpe.
(2) (N2)
17 Questo atteggiamento di rivolta e di isolamento degli artisti continua con il
movimento futurista e le sue provocazioni plateali, simili a quelle dei dadaisti, e,
oggi, nella linea intransigente deH’“arte povera” ;
18 un tentativo riuscito di risanare la frattura tra arte e società è stato invece
compiuto dal “Design” italiano, i cui artisti collaborano con la grande industria per
elaborare oggetti che veicolino un messaggio estetico oltre che utilitario.
19 Ciò che esperienze straniere, come la Bauhaus, sono riuscite a fare solo in parte,
l’Italia l’ha portato fino in fondo, grazie all’ antica tradizione ritrovata di
accogliere l’artista nei meccanismi di produzione economica. (3) (N2)
ESERCIZI : 1. Per quanto artisti insigni come Modigliani siano dovuti emigrare in
Francia o altrove per trovare un ambiente propizio all'arte, i migliori di loro sono
rimasti fedeli alle tradizioni estetiche della penisola. - 2. Se artisti come
Michelangelo o Botticelli furono gli artefici del Rinascimento fiorentino, i Medici ne
furono i mecenati : entrambi collaborarono ad abbellire la città. -3. L'atteggiamento
scontroso e ribelle è tipico dell'artista moderno.
- 4. L'arte italiana è cresciuta ed è maturata malgrado la frattura tra artisti e
società, apertasi nel 500. - 5. Le provocazioni e gli atteggiamenti plateali dei
movimenti d'avanguardia dell'inizio del 900 sono continuati fino a questi ultimi anni,
nella linea intransigente di certi artisti.