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Unità 1. Passato e trapassato remoto

Trapassato remoto
ESERCIZI


1
UNO SCRITTORE DI AVVENTURE: EMILIO SALGARI

A. Leggi il testo e sottolinea i verbi al trapassato remoto.

Emilio Salgari è il più famoso scrittore italiano di romanzi d’avventura.

Nato a Verona nel 1862, appena ebbe concluso gli studi all’istituto Nautico fece una breve esperienza per mare lungo le coste adriatiche, ma sfortunatamente non poté raggiungere tutti i Paesi descritti nelle sue opere, luoghi che conobbe solo sui libri e non visitò mai realmente. Dopo che ebbe pubblicato i suoi primi romanzi a puntate su settimanali veronesi e milanesi, collaborò con l’editore berlinese Donath, che si era da poco stabilito a Genova. Fu in questo periodo che scrisse il primo romanzo del “ciclo dei corsari”: Il Corsaro Nero. Il romanzo ottenne un buon successo, centomila copie vendute, ma non diede all'autore la tanto sospirata tranquillità economica; in compenso servì a diffondere in tutta Italia il suo nome. Donath, dopo che l’ebbe stampato a dispense tra il 1898 e il 1899, ne fece un volume unico, che uscì nel 1901.

Salgari scelse come ambientazione delle sue opere non solo le Antille ma anche luoghi esotici orientali, come la Malesia e le Filippine. Famosissima e fortunatissima la storia di Sandokan, la Tigre di Mompracem, protagonista del “ciclo della pirateria della Malesia”. Tanti successi letterari però portarono più beneficio agli editori che all’autore: per avere i soldi necessari a sopravvivere, infatti, il povero Salgari era costretto a scrivere tre libri l’anno. Questi enormi sforzi gli provocarono un forte stress, che si aggravò con la pazzia della moglie. L'esaurimento nervoso dello scrittore peggiorò anche dopo che ebbe rinchiuso la donna in manicomio, tanto che, ridotto allo stremo, nel 1911 si suicidò. Per ricordare questo autore di tante storie fantastiche, gli scienziati hanno battezzato un asteroide con il suo nome: 27094 Salgari.


15
Un macellaio stava lavorando nel suo negozio e restò molto sorpreso quando vide entrare un cane. Lo cacciò fuori, ma lui tornò subito dentro. Cercò quindi di mandarlo via ancora, ma si rese conto che il cane aveva un foglio in bocca. Dopo che lo ebbe preso, io lesse con curiosità:
"Mi potrebbe mandare 12 salsicce e tre bistecche di manzo, per favore?"
Così preparò un sacchetto con le salsicce e le bistecche, e lo ripose nella bocca del cane.
Il macellaio rimase molto colpito da questo fatto e, siccome era già ora di chiudere il negozio, decise di seguire il cane che stava andando in strada con il sacchetto tra i denti. Appena l'incredibile animale fu arrivato a un incrocio, si alzò sulle zampe posteriori e, con una delle anteriori, schiacciò il pulsante dei pedoni per cambiare il segnale dei semaforo, aspettando pazientemente che diventasse verde. Alla fermata il cane guardò verso la mappa dei percorsi e degli orari e si sedette sul marciapiede ad aspettare il suo autobus. Ne arrivò uno che non era il suo, e non si mosse. Arrivò dunque un altro autobus e il cane, dopo che ebbe visto che era quello giusto, salì dalla porta posteriore affinché il conduttore non lo potesse vedere, il macellaio, a bocca aperta, lo seguì. All'improvviso la bestiola si alzò sulle zampe posteriori e suonò il campanello della fermata, sempre con il sacchetto tra i denti. Non appena l'autobus si fu fermato, scese, e così fece anche il macellaio. Pose allora il sacchetto sul marciapiede e, prendendo la rincorsa, si lanciò contro la porta. Ripeté l'azione diverse volte, ma nessuno aprì. Girò allora intorno alla casa, saltò un recinto, si avvicinò a una finestra e con la testa colpì diverse volte il vetro. Ritornò alla porta che finalmente si aprì e comparve un uomo che cominciò immediatamente a rimproverarlo in modo rude.
Il macellaio corse verso l'uomo e gridò:
"Santo cielo, ma che cosa sta dicendo? Il suo cane è un genio!"
E l’uomo irritato rispose:
"Un genio??? Negli ultimi cinque giorni è la seconda volta che questo stupido dimentica le chiavi di casa!!!"