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Unità 9

Nomi, aggettivi e avverbi

NOMI CONCRETI E NOMI ASTRATTI

I nomi concreti si riferiscono a realtà materiali, percepibili tramite i sensi:

- La maglietta di Cinzia è a righe bianche e blu.

I nomi astratti indicano idee, concetti e sentimenti che non hanno una dimensione fisica:

- La pazienza è la virtù dei forti.

Alcuni nomi concreti possono divenire astratti se indicano categorie generali:

- Questa medicina serve per curare la bronchite.
- Mi sono laureto in Medicina a pieni voti.

Molti nomi astratti terminano con i suffissi:

-esimo feudalesimo -ezza bellezza
-ia vecchiaia -io lavorio
-ità rapidità -mento sentimento
-nza usanza -ore sentore
-smo fanatismo -tà fedeltà
-tudine gratitudine -ura bravura
-zia amicizia -zione attenzione


NOMI COLLETTIVI

I nomi collettivi indicano un insieme di persone, animali o cose.



- Apparecchiare la tavola con le posate.




- Alla manifestazione c’era tanta folla.

NOMI E AGGETTIVI DERIVATI

I nomi derivati sono formati dalla radice della parola:

1] preceduta da prefissi.

I più comuni sono: ante-, anti-, bi-, bis-, contra-, contro-, extra-, post-, pro-, retro-, semi-, sopra-, sovra-, sotto-, sub-, super-, vice-: .

- Per evitare che il computer s’infetti è meglio istallare un antivirus.

Per indicare il contrario dei nomi si utilizzano spesso i prefissi:

a- atossicità
dis- disfunzione
in- (in+l=ill, in+m=imm, in+r=irr) intolleranza, illegalità, immoralità, irresponsabilità
s- scontentezza

2] seguita da suffissi.

I più comuni sono: -aggio, -aio, -anza, -ario, -enza, -iere, -ia,-ile, -ista, -izia, -mento, -tore, -otto:

- Il bancario lavora in banca, mentre il banchiere è il proprietario di una banca.

Alcuni suffissi indicano specifiche funzioni:

-teca: luogo di raccolta o custodia - biblioteca
-logia: studio di qualcosa - musicologia
-grafia: scrittura, descrizione - tomografia
-metro: misura - gasometro
-iera: contenitore - saliera
-eria: luogo dove si vende qualcosa - pescheria


Gli aggettivi derivati sono formati da un nome, un verbo o un altro aggettivo a cui vengono aggiunti:

1] i prefissi, fra cui i più comuni sono: extra-, inter-, neo-, post-, sub-, ultra-:

- Giorgio ha una relazione extraconiugale.

Il contrario degli aggettivi si forma con gli stessi prefissi usati per i nomi:

a- amorale
dis- discontinuo
in- (in+l=ill, in+m=imm, in+r=irr) intollerante, illegale, immorale, irresponsabile
s- spettinato

2] i suffissi, fra cui i più comuni sono: -abile, -aceo, -ale, -ano, -are, -ardo, -ario, -eo, -esco, -ese, -estre, -evole, -ibile, -ico, -ile, -ino, -oso, -uto:

- La notizia che mi hai dato è davvero incredibile.



NOMI E AGGETTIVI COMPOSTI

I nomi e gli aggettivi composti derivano da combinazioni di parole diverse:

SINGOLARE PLURALE
nome + nome (stesso genere) madreperla del secondo nome madreperle
(genere diverso) pescespada del primo nome pescispada
nome + aggettivo cassaforte di entrambe le parole casseforti
aggettivo + nome bassopiano solo del nome bassopiani
aggettivo + aggettivo agrodolce del secondo aggettivo agrodolci
verbo + nome marciapiede solo del nome marciapiedi
verbo + verbo dormiveglia invariabili dormiveglia
avverbio + nome senzatetto invariabili senzatetto
soprannome del nome soprannomi
avverbio + aggettivo sempreverde dell'aggettivo sempreverdi
avverbio + verbo benestare invariabili benestare
preposizione + avverbio perbene invariabili perbene

Eccezioni:
palcoscenico palcoscenici
terrapieno terrapieni
banconota banconote
ferrovia ferrovie
mezzaluna mezzelune

NOMI E AGGETTIVI ALTERATI

L’alterazione del nome serve a esprimere un proprio giudizio in merito a una determinata persona, animale o oggetto. Esistono quattro forme di alterazione:

1] l’accrescitivo serve per indicare grandezza e si forma con il suffisso -one


casona

2] il diminutivo serve per indicare piccolezza e si forma con il suffisso -ino


casina

3] il dispregiativo serve per indicare bruttezza e si forma con il suffisso -accio


casaccia

4] il vezzeggiativo serve per indicare graziosità e si forma con il suffisso -etto


casetta
 


Esistono anche altri suffissi:

-astro (dispregiativo) giovinastro
-ello (vezzeggiativo) alberello
-iciattolo (diminutivo e dispregiativo) vermiciattolo
-icci(u)olo (diminutivo) festicciola
-otto (diminutivo o dispregiativo) leprotto, contadinotto
-uccio (vezzeggiativo) calduccio
-ucolo (dispregiativo) poetucolo
-(u)olo (diminutivo) montagnola

Attenzione! Molti nomi sembrano alterati, ma in realtà non sono forme di alterazione:




Il mulino



non è un piccolo mulo


Alcuni nomi in origine erano forme alterate e poi sono entrate nell’uso comune con un proprio significato, per esempio: portone, cannone, spaghetti, scalino.

L’alterazione degli aggettivi si forma, come per i nomi, con l’aggiunta di suffissi:

-ino (diminutivo) precisino
-etto (vezzeggiativo) piccoletto
-one (accrescitivo) curiosone
-accio (dispregiativo) cattivacelo
-elio (vezzeggiativo) poverello
-uccio (vezzeggiativo) caruccio
-astro (dispregiativo) biancastro
-igno, -ognolo (dispregiativo) gialligno, giallognolo
-iccio (dispregiativo) sudaticcio
-occio (dispregiativo) belloccio


 


AVVERBI
Gli avverbi possono avere diversa origine:

1] aggettivo qualificativo + vocale tematica -a- + il suffisso -mente

continuo -> continu + a + mente -> continuamente

Gli avverbi che si formano da aggettivi che terminano in -le e -re non prendono la vocale tematica a:

totalmente
particolarmente

2] nome + il suffisso -oni:

- Il bambino camminava carponi.

3] aggettivo qualificativo usato in modo invariabile:

- Mio zio gioca forte al casinò.

4] aggettivo indefinito usato in modo invariabile:

- Mi piace poco come mi guarda quel ragazzo.

5] parola composta invariabile:

- Quando l’ambulanza arrivò, purtroppo era già tardi.

6] forma propria: “così”, “su”, “giù”, “più”, “meno”, “presto”, “tardi”, “mai”, “sempre”, ecc.:

- Monica arriva sempre in ritardo agli appuntamenti.

7] locuzioni avverbiali:

- Sbrigati! Tuo padre ti aspetta di sotto.

Come per i nomi e gli aggettivi, sono possibili forme alterate anche per gli avverbi:

-ino (diminutivo) tantino
-etto (vezzeggiativo) pochetto
-one (accrescitivo) benone
-accio (dispregiativo) malaccio
-uccio (vezzeggiativo) lontanuccio


Gli avverbi possono essere di diverso tipo:

1] di modo:

a) che terminano in -mente
b) che terminano in -oni
c) aggettivi qualificativi usati al maschile singolare: certo, chiaro, forte, ecc.
d) con forma propria: bene, male, volentieri, ecc.
e) locuzioni avverbiali: davvero, all’improvviso, a poco a poco, ecc.

2] di tempo:

a) con forma propria: ieri, domani, oggi, subito, tardi, spesso, poi, ormai, ecc.
b) locuzioni avverbiali: di notte, un anno fa, nel frattempo, alla fine, ecc.

3] di luogo:

a) con forma propria: sopra, sotto, fuori, qui, lì, dietro, lontano, su, giù, ecc.
b) locuzioni avverbiali: da vicino, in giro, di sotto, di qua, per di là, ecc.

4] di quantità:

a) con forma propria: molto, poco, tanto, più, meno, affatto, troppo, circa, ecc.
b) locuzioni avverbiali: di più, per niente, su per giù, un po’, ecc.

5] di giudizio:

a) affermazione: sì, certo, sicuro, ovviamente, senz’altro, senza dubbio, ecc.
b) negazione: no, neanche, neppure, non, nemmeno, mica, ecc.
c) dubbio: forse, quasi, magari, chissà, eventualmente, ecc.

6] interrogativi ed esclamativi:

a) quando?, dove?, perché?, come?, quanto?, come mai?, ecc.
b) come! quanto!

7] indicativi:

ecco, appunto, proprio.