T (2)
TÈ O TE?
Si tratta di due >>>omofoni.
• Tè con l’accento grafico (dal francese thé, a sua volta dal cinese t’e) indica la bevanda aromatica preparata per infusione delle foglie essiccate di una pianta di origine asiatica
- la coltivazione del
tè
- tè
in foglie
- una tazza di
tè
• Te senza accento grafico corrisponde al pronome tonico singolare maschile e femminile usato in funzione di complemento
- Lasciami stare, te lo chiedo per favore
- Da solo non riuscivo a dormire perché di notte ho ancor bisogno di te (L. Battisti, Fiori rosa fiori di pesco).
DUBBI
Per indicare la bevanda sono diffuse anche le grafie tea (che coincide con la parola inglese) e the
- Sapevo quanto valevi dopo poche chiacchiere scambiate davanti a un tea freddo alla pesca (www.blusubianco.it)
- Li vedi di sera, mentre aspettano un the caldo («Corriere della Sera»).
VEDI ANCHE
monosillabi accentati e non accentati
personali, pronomi
TERMINE, COMPLEMENTO DI
Nell’analisi logica, il complemento di termine è un complemento indiretto che indica la persona, l’animale o la cosa su cui ricade l’azione espressa dal verbo.
Il complemento di termine può essere introdotto dalla preposizione a
Bisogna dare da mangiare al cane
Devo restituire la falciatrice a Riccardo
La maestra ha detto a Filippo di non parlare
La preposizione a si deve omettere se il complemento di termine è uno dei pronomi >>>personali atoni mi, ti, gli, le, si, ci, vi, loro
E al nonno? Gli regaleremo un dopobarba
Fabio e Daniela ci hanno mandato una cartolina dalla Grecia
oppure, si può omettere davanti al pronome >>>relativo cui
Lo specialista (a) cui ci siamo rivolti è molto competente
Il complemento di termine può dipendere da:
• un verbo transitivo o intransitivo
Quand’ero piccolo ho rotto un dito a mia sorella
Il compito di risolvere la questione spetta al giudice
• aggettivi come grato, caro, fedele, pronto, contrario, utile, idoneo, dannoso, uguale, o un nome da essi derivato
Ti siamo grati per tutto quello che fai per noi
«La fedeltà a Dio è la migliore risposta agli ingiusti attacchi contro la Chiesa» (www.loccidentale.it).
VEDI ANCHE
transitivi e intransitivi, verbi
TÈRMITE O TERMÌTE?
La pronuncia corretta di questo sostantivo, che designa un tipo di insetto, è tèrmite, con accentazione >>>sdrucciola, come nella parola tardo-latina da cui deriva: tèrmitem.
La pronuncia termìte, con accentazione >>>piana, è dovuta a un errato avanzamento dell’accento.
In italiano esiste anche la parola termìte, con accentazione piana, che indica una particolare miscela di metalli. La parola è stata formata modernamente a partire dal greco therme ‘calore’.
TERZA CONIUGAZIONE
La terza coniugazione comprende tutti i verbi il cui infinito termina in -ire.
Appartengono a questo gruppo molti verbi della IV coniugazione latina, e anche molti della II e della III, oltre a verbi di recente e nuova formazione.
• Molti verbi della III coniugazione, come capire, finire, guarire, punire, agire, costruire, ferire, finire, fornire, impedire, preferire, rapire, tradire, inseriscono l’>>>interfisso -isc- tra la >>>radice e la >>>desinenza della 1a, 2a e 3a persone singolari e della 3a persona plurale del presente indicativo e congiuntivo
io capiscoio guarisca
tu capiscitu guarisca
lui / lei capiscelui / lei guarisca
loro capisconoloro guariscano
Questi verbi inseriscono l’interfisso -isc- anche tra la radice e la desinenza della 2a persona singolare dell’imperativo
(tu) capisci!
(tu) finisci!
(tu) punisci!
• Alcuni verbi, come applaudire, mentire, inghiottire, assorbire, nutrire, ammettono sia la forma con l’infisso -isc-, sia quella senza
io mento / io mentisco
tu inghiotti / tu inghiottisci
• I verbi che terminano in -gnire, conservano di regola la i delle desinenze nella 1a persona plurale del presente indicativo e congiuntivo, e nella 2a persona plurale del congiuntivo presente. È diffusa anche la grafia senza -i, che, pur giustificata dal punto di vista della pronuncia, è sconsigliabile
lo stesso monarca dice noi vi insigniamo del Toson d’Oro o noi dichiariamo oggi guerra alla Ruritania (U. Eco, Kant e l’ornitorinco)
Anche noi insignamo così il nostro cannoniere di un titolo che ricorda il nostro più grande bomber (www.brembat.it)
• Il participio presente è formato in alcuni casi con la desinenza -ente
bollente
divertente
seguente
in altri, con la desinenza -iente
nutriente
obbediente
proveniente
In alcuni verbi, però, la t si trasforma in z
patire> paziente
consentire > consenziente.
VEDI ANCHE
coniugazione
indicativo
congiuntivo
imperativo
vocale tematica
TIENIMI, TIENMI O TIEMMI?
Nella lingua scritta contemporanea la grafia più diffusa di questa 2a persona dell’imperativo seguita dal pronome personale atono è tienimi
tienimi con te / dentro questa vita (C. Baglioni, Tienimi con te)
Nella lingua orale tutte e tre le pronunce sono accettabili e trovano spazio anche la forma tienmi (con >>>troncamento della vocale finale del verbo), e soprattutto la forma tiemmi.
STORIA
Tienmi e tiemmi erano comuni nell’uso letterario del passato
la donna ch’io avea trovata sola / sopra me vidi, e dicea: Tiemmi dunque per compagna di pudicizia, e più ama l’anima mia che lo corpo (D. Cavalca, Vite di eremiti)
Tu che sai poetar servimi d’aio, / E tiemmi per le maniche del saio. (A. Tassoni, La secchia rapita).
TONICI, PRONOMI vedi PERSONALI, PRONOMI
TO’ O TOH?
Entrambe le grafie sono accettabili.
Questa >>>interiezione deriva dalla 2a persona singolare dell’imperativo presente di togliere (togli) con >>>troncamento, e si usa per:
• invitare qualcuno a prendere qualcosa che si offre
To’, ecco qui la maglietta che mi hai prestato ieri!
• nel fare un incontro non previsto
To’, guarda un po’ chi si rivede in giro!
• per accompagnare con la voce pugni, calci, schiaffi o altri tipi di colpo
To’, prendi questo!
TOPO-
È un >>>prefissoide derivato dal greco topos ‘luogo’ e usato in parole della lingua scientifica derivate direttamente dal greco o formate modernamente con il significato generico, anche figurato, di ‘luogo, posto, spazio’
topografia (‘disciplina che studia gli strumenti e i metodi per la misurazione e la rappresentazione di parti della Terra’)
toponimo (‘nome proprio di luogo’)
topofilia (‘attaccamento profondo per un luogo’).
VEDI ANCHE
prefissi
-TORA, FEMMINILE IN
Quando il suffisso maschile -tore è preceduto da una consonante diversa da t, è possibile, anche se non frequentissimo, il femminile in -tora
pastore > pastora
gestore > gestora
impostore > impostora
tintore > tintora
In molti casi le forme in -tora suonano popolari o antiquate
Entrò la stiratora, una donnicciuola sui cinquant’anni, con un’aria di vittima, col cappellino e lo scialle messi per traverso (E. De Amicis, Roma capitale).
USI
Il suffisso -tora, a differenza di -trice, si riferisce esclusivamente a una persona.
Nell’italiano contemporaneo è spesso usato con intenti ironici
Entro e trovo la lavatora davanti alla lavatrice (www.ilmezza.com).
TRALÌCE O TRÀLICE?
La pronuncia corretta di questa parola, che si usa quasi esclusivamente nella locuzione guardare in tralice ‘guardare di sottecchi, di traverso’ è tralìce, con accentazione >>>piana, come nella parola latina dalla quale deriva, trilìcem.
La pronuncia tràlice, con accentazione >>>sdrucciola, è dovuta a un’errata >>>ritrazione dell’accento.
TRANSITIVI E INTRANSITIVI, VERBI
I verbi si possono distinguere in transitivi e intransitivi in base al rapporto che stabiliscono con il soggetto e con gli altri elementi della frase.
• Il verbo si dice transitivo quando l’azione passa direttamente dal soggetto che la compie all’oggetto (persona, animale o cosa) che la riceve o subisce. Pertanto, i verbi transitivi ammettono il complemento oggetto
Giovanna stira una camicia
Il Papa benedice la folla di fedeli
Fabio ha rotto la bicicletta
• Il verbo si dice intransitivo quando invece l’azione non passa direttamente dal soggetto all’oggetto, ma si esaurisce nel soggetto che la compie o passa a un altro elemento della frase, costituito da un complemento indiretto. Pertanto, i verbi intransitivi non ammettono il complemento oggetto
Francesco arrossisce ogni volta che qualcuno lo fissa
Quest’inverno rinunceremo alla settimana bianca
Finalmente è nato il figlio di Anna e Filippo
Alcuni verbi intransitivi possono reggere un oggetto diretto, diventando così transitivi, quando il complemento oggetto presenta la stessa radice del verbo (si parla allora di complemento dell’oggetto interno)
Ognuno vive la sua vita come può
A seconda del contesto, molti verbi possono funzionare sia come transitivi che come intransitivi
Lara mangia una mela / A che ora mangiamo?
Gli attori reciteranno una commedia / Gli attori recitano malissimo
Molti verbi transitivi possono essere usati con un complemento oggetto non espresso; in questi casi il verbo rimane transitivo, dal momento che un complemento oggetto, anche se non viene espresso, esiste necessariamente ed è di norma desumibile dal contesto
Marco scrive (una e-mail) alla sua fidanzata.
VEDI ANCHE
complementi
TRA O FRA?
Le >>>preposizioni semplici tra e fra possono essere considerate del tutto identiche per significato e funzioni.
Introducono diversi tipi di complementi indiretti
Tra e fra sono intercambiabili. Tuttavia, sia nello scritto, sia nell’orale si può scegliere tra l’una e l’altra per evitare sgradevoli accumulazioni di suoni, come in fra fratelli e in tra treni
Nella nostra famiglia tra fratelli siamo sempre andati molto d’accordo
Arriverò fra trenta secondi.
TRAPASSATO, CONGIUNTIVO
Il tempo verbale trapassato del modo >>>congiuntivo si forma combinando le forme del congiuntivo imperfetto degli ausiliari avere o essere con il participio passato del verbo da coniugare
io avessi temutoio fossi andato
tu avessi temutotu fosti andato
lui / lei avesse temuto lui / lei fosse andato
noi avessimo temutonoi fossimo andati
voi aveste temutovoi foste andati
loro avessero temutoloro fossero andati
Nelle proposizioni indipendenti, il trapassato congiuntivo si usa per esprimere una possibilità o una necessità riferita al passato che non si è realizzata
Con te ci sono stato ma in un’altra misura / se solo avessi avuto un po’ meno paura (Tre allegri ragazzi morti, Puoi dirlo a tutti)
E tu cosa ne pensi? E se fossimo stati creati da una civiltà aliena?
Nelle proposizioni dipendenti, il trapassato congiuntivo si usa per esprimere anteriorità rispetto a un tempo passato che si trova nella proposizione reggente
Pensavo che tua sorella fosse già andata a vivere da sola.
VEDI ANCHE
consecutio temporum
TRAPASSATO PROSSIMO, INDICATIVO
Il trapassato prossimo è un tempo verbale dell’>>>indicativo e si usa per indicare un fatto avvenuto prima di un altro nel passato o comunque a esso collegato
Steve l’ha saputo e si è sprecato in complimenti: avevo fatto la cosa giusta (S. Agnello Hornby, Vento scomposto)
Questa forma verbale si coniuga combinando le forme dell’imperfetto indicativo degli ausiliari avere o essere con il >>>participio passato del verbo da coniugare.
Il termine di riferimento nel passato a partire dal quale l’avvenimento viene osservato è contenuto all’interno della frase stessa o in una frase dipendente. Può essere costituito da un >>>imperfetto, un >>>passato prossimo, un >>>passato remoto o da un >>>presente storico
Non volevo mangiare l’arrosto di coniglio che la nonna aveva preparato per l’occasione
Non ho voluto mangiare l’arrosto di coniglio che la nonna aveva preparato per l’occasione
Non volli mangiare l’arrosto di coniglio che la nonna aveva preparato per l’occasione.
VEDI ANCHE
avere o essere?
TRAPASSATO REMOTO, INDICATIVO
Il trapassato remoto è un tempo verbale dell’>>>indicativo e si usa per indicare un fatto avvenuto prima di un altro nel passato, definitivamente concluso e senza riflessi sul presente
Quando ebbe finito feci la domanda che mi bruciava, a quel punto. «Perché proprio io?» (G. Carofiglio, Il passato è una terra straniera)
Questa forma verbale si coniuga combinando le forme del passato remoto indicativo degli ausiliari avere o essere con il >>>participio passato del verbo da coniugare.
Il trapassato remoto si usa soltanto nelle proposizioni >>>subordinate introdotte da congiunzioni come dopo che, finché, non appena
Quando ebbe scoperto di aver perso, lasciò tutto
Non appena ebbe finito di piovere, l’orso uscì dalla sua tana.
USI
Il trapassato remoto ha ormai un uso molto raro e limitato ai registri alti della lingua scritta.
Nell’uso comune, molto spesso il trapassato remoto è sostituito dal passato remoto o dal trapassato prossimo
Non appena finì di mangiare, se ne andò
Dopo che mia sorella aveva sentito la notizia, è corsa a spifferarla in giro
Non è possibile costruire la forma passiva del trapassato remoto dell’indicativo.
VEDI ANCHE
avere o essere?
forma attiva, passiva e riflessiva